
Nel fitto delle foreste di Cuba, lontano dai riflettori della grande fauna caraibica, si aggira un animale notturno, primitivo e a dir poco straordinario: il Solenodonte cubano (Solenodon cubanus), noto localmente come almiquí. Un piccolo mammifero che, oltre ad essere uno dei più rari e misteriosi al mondo, nasconde un’arma segreta: la saliva velenosa. Non stiamo parlando di un veleno passivo, come accade per certi rospi o pesci tropicali, ma di un meccanismo attivo di iniezione simile a quello dei serpenti.
Il solenodonte possiede denti inferiori solcati, simili a piccole zanne canalicolate, attraverso il quale, riesce a iniettare una saliva tossica capace di immobilizzare o paralizzare le sue prede, come insetti, vermi e piccoli vertebrati. Un tratto rarissimo tra i mammiferi: solo pochi altri, come l'ornitorinco maschio o alcune specie di toporagno, condividono questa strategia.
Si muove al crepuscolo o di notte, rasentando il terreno e perlustrando il sottobosco con il suo lungo muso ipersensibile. Grazie al suo olfatto fine e alla capacità di percepire le vibrazioni del suolo, riesce a scovare anche le prede più nascoste.
Una volta individuata la vittima, la morde con decisione, lasciando che il veleno faccia effetto: paralisi rapida e ingestione facilitata. È una strategia efficiente, silenziosa, e adattata perfettamente alla vita notturna.
Autore: Roberto Vatore