Tritone alpino

Classificazione scientifica
Regno: Animalia
Phylum: Chordata
Classe: Amphibia
Ordine: Urodela (Caudata)
Famiglia: Salamandridae
Genere: Ichthyosaura
Specie: Ichthyosaura alpestris


Descrizione generale
Ichthyosaura alpestris, comunemente nota come tritone alpino, è un piccolo anfibio caudato diffuso in Europa centrale e meridionale. Deve il suo nome all’habitat tipicamente montano e alla predilezione per acque fredde e limpide. La specie è caratterizzata da un forte dimorfismo sessuale durante la stagione riproduttiva, con i maschi che sviluppano colori vivaci e una vistosa cresta dorsale. È nota per la capacità di adattarsi ad ambienti molto diversi, compresi quelli antropizzati.


Distribuzione geografica
Il tritone alpino è presente in gran parte dell’Europa centrale e meridionale.

La sua distribuzione si estende dalla Francia e dalla Spagna nord-orientale fino alla Polonia, alla Romania e ai Balcani. È comune nelle regioni montuose delle Alpi, dei Carpazi e dei Balcani, ma si trova anche a quote collinari e, localmente, in pianura.

Popolazioni isolate sono segnalate in Inghilterra e nei Paesi Bassi, dove è stato introdotto accidentalmente.


Habitat
Predilige ambienti umidi e freschi, come boschi di latifoglie, faggete e abetine con presenza di corpi idrici.

Durante la stagione riproduttiva occupa stagni, laghetti, pozze temporanee, abbeveratoi e anche fontane rurali.

Al di fuori del periodo riproduttivo, conduce vita terrestre rifugiandosi sotto tronchi, pietre, lettiera fogliare o in tane sotterranee per evitare la disidratazione.

Mostra una certa tolleranza a modifiche ambientali moderate, ma è sensibile all’inquinamento idrico e alla scomparsa di zone umide.


Morfologia

Aspetto generale
Dimensioni: lunghezza totale tra 7 e 12 cm; i maschi sono in genere leggermente più piccoli delle femmine.

Corpo: snello e allungato, pelle liscia durante la fase acquatica e leggermente granulosa nella fase terrestre.

Colore: in fase terrestre, dorsoventralmente bruno-olivastro con macchie scure; in fase acquatica, i maschi sviluppano un dorso bluastro e fianchi azzurri punteggiati di macchie nere e un ventre arancione acceso, bordato da un netto margine bianco.

Testa: allungata, occhi prominenti con iride dorata.

Arti: relativamente corti ma robusti, con quattro dita nelle zampe anteriori e cinque in quelle posteriori.

Coda: lunga e appiattita lateralmente, nei maschi dotata di una sottile cresta ondulata durante la fase riproduttiva.

Dimorfismo sessuale
Nella stagione riproduttiva, i maschi sviluppano una vistosa cresta dorsale che si estende dalla testa alla coda e colori molto più vivaci rispetto alle femmine.


Alimentazione
Larve: si nutrono principalmente di microinvertebrati acquatici come protozoi, larve di insetti e piccoli crostacei.

Adulti terrestri: predano insetti, ragni, lombrichi, chiocciole e altri invertebrati.

Adulti acquatici: durante la fase riproduttiva, integrano la dieta con larve di zanzara e piccoli anfibi.

Hanno un comportamento alimentare opportunista e cacciano attivamente muovendosi lentamente sul substrato o aspettando che la preda passi a portata.


Riproduzione e sviluppo
La riproduzione avviene in acqua, generalmente in primavera (marzo-giugno), dopo il ritorno dei tritoni ai siti riproduttivi.

Corte: il maschio esegue elaborate danze nuziali, scodinzolando e rilasciando feromoni per attrarre la femmina. Depone poi uno spermatoforo che la femmina raccoglie nella cloaca.

Deposizione: la femmina depone tra 100 e 400 uova singole, avvolgendole una ad una in foglie sommerse o altri supporti vegetali.

Larve: schiudono dopo 2-3 settimane, con branchie esterne piumose e vita completamente acquatica.

Metamorfosi: dopo 2-4 mesi, le larve si trasformano in giovani terrestri, ma a volte in ambienti stabili e freddi possono rimanere neoteniche, mantenendo le branchie ed evitando la metamorfosi.


Etologia
Gli adulti sono crepuscolari e notturni. Fuori dalla stagione riproduttiva conducono vita solitaria e nascosta, trascorrendo le ore diurne in rifugi umidi.

Durante le piogge o l’alta umidità possono spostarsi attivamente alla ricerca di cibo.

Sono abili nuotatori nella fase acquatica e ottimi scavatori durante la fase terrestre. In caso di minaccia, possono secernere tossine cutanee per scoraggiare i predatori.


Ruolo ecologico
Riveste un ruolo chiave nel controllo delle popolazioni di invertebrati terrestri e acquatici.

Rappresenta una fonte alimentare per uccelli, mammiferi (come ricci e mustelidi) e pesci predatori.

È un eccellente indicatore biologico della qualità ambientale, in quanto sensibile alle alterazioni chimiche e idriche.


Stato di conservazione
Ichthyosaura alpestris è classificata come “Least Concern” (LC) nella Lista Rossa IUCN per la sua ampia distribuzione e popolazioni generalmente stabili.

Tuttavia, minacce locali comprendono:

  • Perdita di habitat umidi (bonifiche, urbanizzazione)

  • Inquinamento da pesticidi e fertilizzanti

  • Introduzione di pesci predatori nei laghetti

  • Malattie emergenti come la chytridiomicosi.

In diversi Paesi europei è protetta dalla legislazione nazionale e comunitaria (Direttiva Habitat).


Curiosità
In alcune popolazioni alpine, gli adulti possono rimanere neotenici per tutta la vita, mantenendo branchie esterne e vita acquatica.

Sono capaci di rigenerare arti, coda e altre strutture danneggiate.

In passato la specie era inclusa nel genere Triturus; la revisione genetica ha portato all’istituzione del genere Ichthyosaura.

Il maschio in fase riproduttiva è considerato uno degli anfibi europei più appariscenti per i suoi colori brillanti e la lunga cresta dorsale.

In cattività può vivere fino a 10-12 anni con cure adeguate.

 

Autore: Roberto Vatore