Tuatara

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Classificazione scientifica

Regno: Animalia
Phylum: Chordata
Classe: Reptilia
Ordine: Rhynchocephalia
Famiglia: Sphenodontidae
Genere: Sphenodon
Specie: Sphenodon punctatus

 

Lo Sphenodon punctatus, comunemente noto come tuatara, è un rettile endemico della Nuova Zelanda e l’unico rappresentante vivente dell’ordine Rhynchocephalia, un gruppo di rettili arcaici largamente diffuso durante il Mesozoico. Sebbene somigli superficialmente a una lucertola, il tuatara è filogeneticamente distinto, considerato un "fossile vivente" per via delle sue caratteristiche morfologiche e fisiologiche primitive.

Questa specie riveste un’enorme importanza scientifica e paleontologica, in quanto costituisce un’eccezionale testimonianza dell’evoluzione dei rettili arcosauri e del contesto faunistico gondwanico.


Distribuzione e Habitat

Distribuzione geografica

Lo Sphenodon punctatus è attualmente confinato ad alcune isole costiere e santuari marini della Nuova Zelanda, dopo l’estinzione locale nelle isole maggiori dovuta all’introduzione di predatori alloctoni come i ratti.

Le popolazioni naturali sono presenti su circa 30 isole tra cui:

  • Isola Stephens

  • Arcipelago dei Mercurio Islands

  • Arcipelago dei Poor Knights

  • Isola Brothers

  • Altre isole minori al largo della North Island

Sono stati reintrodotti anche in alcune riserve protette e ambienti recintati nel continente neozelandese.

Habitat

Lo Sphenodon punctatus vive in ambienti costieri rocciosi e praterie arbustive, spesso in associazione con colonie di uccelli marini, le cui tane abbandonate vengono riutilizzate come rifugi.

Caratteristiche dell’habitat ideale:

  • Suolo ben drenato per scavare tane

  • Vegetazione bassa

  • Clima temperato con notti fresche

  • Assenza di predatori introdotti


Caratteristiche Morfologiche

Aspetto generale

Il tuatara ha un aspetto robusto, con pelle rugosa e squamosa, cresta dorsale prominente nei maschi e una testa triangolare.

Dimensioni e Aspetto

  • Lunghezza: 45-65 cm (i maschi sono più grandi delle femmine)

  • Peso: 0,5 - 1,3 kg

  • Colorazione: Dal verde oliva al marrone grigiastro, con sfumature variabili e spesso macchie più chiare

Testa e dentizione

  • Denti acrodonti fusi alla mandibola, non sostituibili: unica dentatura tra i rettili moderni.

  • Possiede una particolare "morsa a forbice" grazie alla sovrapposizione dei denti mascellari con quelli mandibolari.

Altre caratteristiche distintive

  • Terzo occhio (parietale): visibile nei giovani, coperto negli adulti; associato alla regolazione dei ritmi circadiani e all’esposizione luminosa.

  • Pelle dura, con scudi dermici e una coda rigenerabile.

  • Cresta dorsale più sviluppata nei maschi, utilizzata in contesti territoriali.


Comportamento e Abitudini

Movimento e attività

  • È un animale ectotermico, attivo a temperature relativamente basse (raro tra i rettili).

  • Notturno e crepuscolare, ma può esporsi al sole durante il giorno.

  • Vive in tane scavate nel terreno, talvolta condivise con uccelli marini come le procellarie.

Alimentazione

Predatore opportunista e carnivoro:

  • Prede principali: insetti, lombrichi, ragni, lumache, piccoli rettili, uccelli neonati e uova

  • Occasionalmente consuma materiale vegetale o frutti caduti

Possiede un metabolismo lento e lunghi intervalli tra i pasti.


Interazione con l’Uomo

Sebbene timido e schivo, il tuatara è oggetto di profondo interesse conservazionistico e simbolico in Nuova Zelanda.

  • È considerato taonga (tesoro sacro) per la cultura Māori.

  • Non rappresenta alcun pericolo per l’uomo.

  • Protetto dalla legge neozelandese fin dal 1895.

  • Soggetto a numerosi progetti di conservazione ex situ e riproduzione in cattività.


Riproduzione e Ciclo Vitale

Modalità riproduttiva

  • Specie ovipara: le femmine depongono 5-20 uova in nidi scavati nel terreno.

  • Ciclo riproduttivo molto lento:

    • Maturità sessuale: 10-20 anni

    • Riproduzione: ogni 2-5 anni

Incubazione

  • Durata molto lunga: 11-16 mesi, la più lunga tra i rettili.

  • Determinazione del sesso ambientale (TSD): temperature alte favoriscono lo sviluppo dei maschi, quelle basse delle femmine.

Cure parentali

  • Nessuna cura dopo la deposizione delle uova.

  • I piccoli sono indipendenti alla nascita e spesso attivi solo di notte per evitare la predazione da parte degli adulti.

Longevità

  • Tra i rettili più longevi: può superare i 100 anni.

  • Documentati casi di riproduzione in individui di oltre 70 anni.


Ruolo Ecologico

  • Predatore invertebratofago che contribuisce al controllo delle popolazioni di artropodi.

  • La sua presenza nelle colonie di uccelli marini ne influenza la dinamica ecologica.

  • Funziona da indicatore ecologico per la qualità e l’integrità dell’habitat insulare.

  • La sua lunga sopravvivenza è un importante esempio di resilienza evolutiva.


Minacce e Conservazione

Principali minacce

  • Introduzione di predatori alieni: ratti, gatti, mustelidi

  • Perdita e frammentazione dell’habitat

  • Cambiamento climatico: influenza negativa sulla determinazione del sesso

  • Bassa velocità di riproduzione

Stato di conservazione

  • IUCN: Near Threatened (quasi minacciato)

  • Progetti di translocazione, reintroduzione e monitoraggio genetico sono attivi


Curiosità

  • Il nome "tuatara" in lingua Māori significa "punta sul dorso", riferito alla cresta dorsale.

  • È l’unico rettile moderno con caratteristiche simili ai rettili di epoca mesozoica.

  • Possiede un terzo occhio fotosensibile, unico tra i vertebrati moderni.

  • Il suo cuore batte solo due volte al minuto durante il sonno.

  • Il DNA mitocondriale mostra una lenta evoluzione molecolare, in contrasto con le teorie precedenti sull’evoluzione rapida nei rettili.

  • Alcuni individui in cattività sono sopravvissuti oltre i 110 anni, come Henry, un tuatara dello zoo di Southland.

 

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Autore: Roberto Vatore