Lo scarafaggio, o blatta, non è di certo un animale che riscuote un granché di fascino, ma il “semplice” essere sopravvissuto all’evento catastrofico che circa 65 milioni di anni fa ha causato l’estinzione di quasi tutti i dinosauri, lo rende decisamente più che affascinante.

Nel corso della loro evoluzione, questi insetti non hanno subito sostanziali modifiche a livello morfologico, proprio perché sono perfetti così come sono e questa loro perfezione consente loro di superare condizioni ambientali estreme, come quelle che si sono verificate a seguito dell’impatto del meteorite Chicxulub sul nostro pianeta.

Grazie alla forma appiattita del loro corpo, si suppone che le blatte siano riuscite a rifugiarsi in spazi molto ristretti e angusti, come le crepe del suolo, sopportando in questo modo i forti sbalzi termici che si vennero a creare con l’impatto del meteorite. Infatti, ad un rapidissimo aumento delle temperature globali seguì un crollo delle stesse a causa del sollevamento di immense quantità di polveri che, rimanendo sospese nell’atmosfera, affievolirono la luce del sole.

La forma del corpo di questa categoria di insetti non è l’unica “carta vincente” per la loro sopravvivenza, anche l’estrema variabilità del loro regime alimentare onnivoro, xilofago (che si nutrono di legno), necrofago (che si nutrono di animali morti) e coprofago (che si nutrono di escrementi), unitamente alla deposizione delle uova all’interno di strutture protettive e molto resistenti, simili ad astucci, chiamate ooteche, contribuiscono senz’altro ad elevare le blatte al rango di veri dominatori del pianeta.