Rospo comune

Classificazione scientifica
Regno: Animalia
Phylum: Chordata
Classe: Amphibia
Ordine: Anura
Famiglia: Bufonidae
Genere: Bufo
Specie: Bufo bufo


Descrizione generale
Bufo bufo, noto comunemente come rospo comune, è uno degli anuri più diffusi in Europa. Caratterizzato da un aspetto massiccio e da una pelle verrucosa, questo anfibio è ben adattato alla vita terrestre e si distingue per il suo comportamento notturno e la grande capacità di sopravvivere in ambienti diversi. È celebre per i suoi occhi dorati con pupilla orizzontale e per le ghiandole parotoidi prominenti che secernono sostanze tossiche come meccanismo difensivo.


Distribuzione geografica
È diffuso in gran parte dell’Eurasia, dall’Irlanda e Portogallo fino alla Siberia e al nord del Kazakistan.
In Italia è presente su quasi tutto il territorio nazionale, incluse molte isole.
La specie si spinge fino a quote elevate, potendo essere osservata anche oltre i 2.000 metri di altitudine nelle Alpi e negli Appennini.


Habitat
Predilige ambienti umidi come boschi decidui e misti, prati, giardini, orti e persino parchi urbani.
Può colonizzare aree agricole e zone semi-aride, purché vi siano specchi d’acqua per la riproduzione.
Gli adulti trascorrono la maggior parte del tempo nascosti sotto tronchi, pietre o all’interno di tane scavate nel terreno, emergendo soprattutto nelle notti piovose.


Morfologia

Aspetto generale
Dimensioni: lunghezza totale da 6 a 15 cm nei maschi e fino a 18 cm nelle femmine, che sono sensibilmente più grandi.
Corpo: tozzo e robusto, con pelle rugosa e ricca di verruche.
Colore: varia dal bruno al grigio, con tonalità che possono andare dal rossastro all’olivastro, spesso mimetiche con il substrato.
Testa: ampia, dotata di occhi sporgenti con iride color rame e pupilla orizzontale; dietro gli occhi si trovano le grandi ghiandole parotoidi.
Arti: relativamente corti; le zampe posteriori non sono particolarmente adatte al salto ma piuttosto al cammino.

Particolarità
La pelle contiene ghiandole che producono bufotossine, sostanze irritanti o tossiche per molti predatori.


Alimentazione
Gli adulti sono predatori opportunisti, attivi soprattutto di notte.
Si nutrono principalmente di insetti, lombrichi, millepiedi, chiocciole e altri invertebrati terrestri.
Grazie alla lunga lingua adesiva, catturano velocemente prede anche molto mobili.
I girini, invece, sono prevalentemente erbivori e si alimentano di alghe, detriti vegetali e microrganismi acquatici.


Riproduzione e sviluppo
La riproduzione avviene generalmente tra febbraio e aprile, subito dopo il disgelo, quando gli adulti migrano in massa verso stagni, laghi o pozze temporanee.
I maschi emettono un caratteristico richiamo sommesso e afferrano le femmine in amplexus (abbraccio nuziale).
La femmina depone da 3.000 a 6.000 uova disposte in lunghi cordoni gelatinosi, spesso attorcigliati alla vegetazione acquatica.
I girini schiudono dopo circa 7-14 giorni, completando la metamorfosi in piccoli rospi terrestri in 2-3 mesi.


Etologia
Specie prevalentemente notturna e solitaria, tranne che nella stagione riproduttiva, quando può formare aggregazioni molto numerose nei siti di deposizione.
Ottimi camminatori, i rospi possono spostarsi per diversi chilometri durante le migrazioni.
Quando minacciati, si immobilizzano, gonfiano il corpo e rilasciano secrezioni tossiche dalle ghiandole parotoidi per scoraggiare i predatori.


Ruolo ecologico
Importanti regolatori delle popolazioni di invertebrati, soprattutto artropodi dannosi per l’agricoltura.
Prede per numerosi carnivori come serpenti (es. natrice dal collare), ricci, mustelidi e uccelli rapaci.
Sono indicatori ecologici sensibili, in quanto necessitano di ambienti acquatici per la riproduzione e terrestri per la vita adulta, risultando vulnerabili a cambiamenti ambientali e inquinamento.


Stato di conservazione
Globalmente, Bufo bufo è classificato come "Least Concern" (LC) dalla IUCN, grazie all’ampia distribuzione e alle popolazioni ancora abbondanti in molte regioni.
Tuttavia, subisce minacce locali come:

  • Perdita e frammentazione dell’habitat

  • Investimenti stradali durante le migrazioni

  • Inquinamento delle acque e pesticidi

  • Malattie emergenti come la chytridiomicosi

In molte aree europee sono stati istituiti “rospodotti” o barriere temporanee per aiutarne la migrazione e ridurre la mortalità stradale.


Curiosità
In alcune culture europee il rospo comune è stato associato a credenze magiche e superstizioni, talvolta visto come simbolo di fertilità o sventura.
Ha una sorprendente capacità di orientamento: individua i siti riproduttivi percorrendo gli stessi sentieri anno dopo anno.
È in grado di vivere fino a 10-12 anni in natura, e oltre 30 anni in cattività.
Il veleno cutaneo è stato studiato per i suoi principi attivi (bufotossine), con potenziali applicazioni farmacologiche.

 

Autore: Roberto Vatore