Rana di Lataste

Classificazione scientifica
Regno: Animalia
Phylum: Chordata
Classe: Amphibia
Ordine: Anura
Famiglia: Ranidae
Genere: Rana
Specie: Rana latastei


Descrizione generale
La Rana latastei, conosciuta comunemente come rana di Lataste o rana di Lataste-Fossey, è un anfibio anuro endemico dell’Italia settentrionale e di alcune aree limitrofe della Svizzera e della Croazia. Si distingue per il suo aspetto slanciato e la colorazione marrone-rossastra, con una caratteristica maschera scura che si estende dall’occhio al timpano e oltre. È una specie legata agli ambienti forestali planiziali e presenta comportamenti adattativi specifici per la riproduzione in acque temporanee.


Distribuzione geografica
La Rana latastei è distribuita in maniera frammentata nel bacino padano-veneto (Italia settentrionale), nella Svizzera meridionale (Canton Ticino) e in alcune zone dell’Istria (Croazia e Slovenia occidentale).
In Italia è presente principalmente in Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna e Friuli-Venezia Giulia.

Popolazioni stabili sono segnalate nelle pianure alluvionali, ma la specie è assente nelle zone montane e collinari più elevate. La distribuzione è strettamente legata alla presenza di boschi igrofili planiziali e di aree umide associate a corsi d’acqua.


Habitat
Predilige ambienti forestali di pianura, come boschi umidi a querce, pioppi e salici, e aree paludose con raccolte d’acqua temporanee o semi-permanenti.

La riproduzione avviene in pozze forestali, stagni, lanche e canali con acque stagnanti o a lento deflusso.
Gli adulti terrestri trascorrono gran parte dell’anno nascosti nel sottobosco, tra lettiera e radici, dove l’umidità è elevata. La specie è sensibile alla bonifica delle zone umide e alla frammentazione dell’habitat.


Morfologia

Aspetto generale
Dimensioni: lunghezza totale compresa tra 5 e 6,5 cm nei maschi e tra 6 e 8 cm nelle femmine.

Corpo: snello e slanciato, con pelle liscia e leggermente umida.

Colore: dorsalmente bruno-rossastro con possibili sfumature ocra o grigio-brune. La caratteristica più distintiva è la “maschera” scura a forma di triangolo che si estende dall’occhio alla spalla.

Testa: appuntita, con occhi prominenti e pupilla orizzontale.

Arti: lunghi e sottili, adatti al salto e al nuoto; le dita posteriori sono palmate.

Coda: assente allo stadio adulto, come in tutti gli anuri.


Alimentazione
Le larve (girini) si nutrono di alghe, detrito organico e microrganismi presenti nelle acque stagnanti.

Gli adulti terrestri sono predatori generalisti che si alimentano di piccoli invertebrati, principalmente insetti (coleotteri, ditteri), lombrichi, ragni e gasteropodi.

La caccia avviene soprattutto di notte, grazie a un’elevata sensibilità visiva e tattile.


Riproduzione e sviluppo
La riproduzione avviene in primavera, generalmente da fine febbraio a inizio aprile, subito dopo il disgelo.

I maschi arrivano per primi nei siti riproduttivi e attirano le femmine con un richiamo acustico sommesso e breve, emesso in acqua.

La femmina depone da 500 a 1.500 uova gelatinose, riunite in masse globulari attaccate a vegetazione acquatica sommersa o semi-sommersa.

Le larve emergono dopo circa 7-14 giorni, a seconda della temperatura dell’acqua. La metamorfosi in girini avviene nel giro di 2-3 mesi, dando origine a piccoli individui terrestri.


Etologia
Specie prevalentemente crepuscolare e notturna, durante il giorno si rifugia nella lettiera o sotto tronchi caduti per evitare la disidratazione.

In caso di minaccia, può eseguire balzi rapidi per allontanarsi oppure rimanere immobile sfruttando il mimetismo con il suolo.

Durante la stagione riproduttiva i maschi si radunano nei corpi d’acqua e possono essere uditi emettere brevi richiami di bassa intensità.


Ruolo ecologico
La Rana latastei svolge un ruolo importante nella regolazione delle popolazioni di artropodi del sottobosco e degli ecosistemi umidi.

È preda di numerosi vertebrati, come serpenti (Natrix natrix), uccelli acquatici (aironi, garzette) e piccoli mammiferi carnivori (mustelidi).

Costituisce un indicatore ecologico di ecosistemi forestali planiziali ben conservati, poiché la sua sopravvivenza dipende da habitat sia terrestri che acquatici di alta qualità.


Stato di conservazione
La Rana latastei è classificata come “Vulnerabile” (VU) nella Lista Rossa IUCN.

Le principali minacce includono:

  • Bonifica e frammentazione degli habitat umidi

  • Inquinamento agricolo (fitofarmaci, fertilizzanti)

  • Introduzione di specie alloctone (pesci predatori, rana toro Lithobates catesbeianus)

  • Scomparsa dei boschi planiziali e dei corpi d’acqua temporanei.

In Italia è inclusa in diversi piani di tutela e monitoraggio, come parte della Direttiva Habitat dell’Unione Europea.


Curiosità

  • Il nome “Rana di Lataste” onora Fernand Lataste, zoologo francese che per primo la descrisse nel 1879.

  • Si tratta di un endemismo padano, che la rende una delle poche rane europee con una distribuzione così limitata.

  • Durante l’inverno, la specie va in letargo interrata nel suolo o sotto la lettiera forestale.

  • I maschi emettono un richiamo molto discreto, udibile solo a breve distanza, il che li rende difficili da individuare rispetto ad altre rane più sonore.

  • A differenza di altre rane brune, depone le uova molto presto nella stagione, quando le temperature sono ancora basse.

 

Autore: Roberto Vatore