Megofrine nasuto

Classificazione scientifica
Regno: Animalia
Phylum: Chordata
Classe: Amphibia
Ordine: Anura
Famiglia: Megophryidae
Genere: Megophrys
Specie: Megophrys nasuta


Descrizione generale
Megophrys nasuta, comunemente nota come rana cornuta malese o rana foglia cornuta, è un anfibio dall’aspetto straordinario, celebre per la somiglianza con una foglia secca. Questa peculiarità morfologica le conferisce un eccellente mimetismo, utile a sfuggire ai predatori e ad avvicinare le prede. Deve il nome alla particolare estensione cutanea sopra gli occhi, che ricorda delle “corna” o piccole protuberanze. La specie mostra un ciclo vitale prettamente terrestre con riproduzione legata a corpi d’acqua dolce.


Distribuzione geografica
È diffusa principalmente nel Sud-Est Asiatico. Si trova nella Penisola Malese, nel Borneo (Malesia e Kalimantan indonesiano) e a Sumatra. È presente anche in alcune aree della Thailandia meridionale e nelle zone montane di Giava. La distribuzione è frammentata e dipende dalla presenza di habitat forestali intatti.


Habitat
Vive principalmente nelle foreste pluviali tropicali umide, a quote che vanno dal livello del mare fino a circa 1.800 metri. Predilige le aree ombrose e con lettiera abbondante sul suolo, vicino a ruscelli e piccoli corsi d’acqua, che utilizza come siti di riproduzione. Durante la stagione secca tende a rifugiarsi sotto tronchi caduti o tra le foglie per mantenere un microclima umido.


Morfologia
Aspetto generale
Dimensioni: lunghezza totale tra 7 e 12 cm nei maschi, fino a 15 cm nelle femmine.
Corpo: relativamente robusto con arti posteriori potenti.
Colore: varia dal marrone chiaro al bruno scuro, con motivi che imitano venature fogliari per un effetto criptico eccezionale.
Testa: triangolare e appiattita con un prolungamento appuntito sul muso, che contribuisce al mimetismo. Sopra gli occhi presenta appendici cutanee simili a “corna”.
Arti: ben sviluppati, con dita lunghe e leggermente palmate.
Coda: assente negli adulti, come tipico degli anuri.


Alimentazione
Gli adulti sono predatori opportunisti, che cacciano insetti, aracnidi e altri invertebrati terrestri. Possono occasionalmente catturare piccoli vertebrati come lucertole o altri anfibi. Le larve (girini) sono prevalentemente detritivore e si nutrono di materiale organico in decomposizione e biofilm presenti nei ruscelli.


Riproduzione e sviluppo
La riproduzione avviene nei corsi d’acqua durante la stagione delle piogge. I maschi emettono richiami gutturali per attrarre le femmine. Dopo l’accoppiamento, la femmina depone le uova in acque ferme o a flusso lento. I girini hanno una morfologia adattata a correnti moderate e si sviluppano in diversi mesi, metamorfosando in piccole rane pronte per la vita terrestre.


Etologia
Specie notturna e prevalentemente terrestre, passa gran parte del tempo immobile sul suolo della foresta, affidandosi al camuffamento per catturare le prede e sfuggire ai predatori. In caso di disturbo, può saltare energicamente, ma generalmente preferisce rimanere ferma per non tradire la sua presenza.


Ruolo ecologico
Riveste un ruolo importante nella catena alimentare come predatore di invertebrati e piccolo anfibio. La sua presenza è un indicatore della qualità dell’ecosistema forestale, in quanto è molto sensibile alla deforestazione e all’inquinamento dei corsi d’acqua.


Stato di conservazione
Classificata come “Least Concern” (LC) dalla IUCN a livello globale grazie alla relativa ampia distribuzione. Tuttavia, le popolazioni locali sono minacciate dalla distruzione dell’habitat (deforestazione per piantagioni di palma da olio e agricoltura), dall’inquinamento delle acque e dai cambiamenti climatici. Sono necessarie azioni di conservazione per proteggere i suoi habitat naturali.


Curiosità
Il mimetismo di Megophrys nasuta è così efficace che spesso gli osservatori la confondono con vere foglie secche sul suolo della foresta.
I maschi sono in grado di produrre richiami a bassa frequenza che viaggiano bene attraverso la fitta vegetazione umida.
È una delle rane più fotografate nelle foreste del Borneo grazie al suo aspetto bizzarro e spettacolare.

 

Autore: Roberto Vatore