Classificazione scientifica
Regno: Animalia
Phylum: Chordata
Classe: Amphibia
Ordine: Anura
Famiglia: Pipidae
Genere: Xenopus
Specie: Xenopus laevis
Descrizione generale
Xenopus laevis, comunemente noto come “rana artigliata africana” o “rana acquatica africana”, è un anfibio anuro completamente acquatico originario dell’Africa subsahariana. Si distingue per la pelle liscia e priva di scaglie, gli arti posteriori lunghi e muscolosi dotati di membrane interdigitali e tre artigli cornei su ciascun piede posteriore. La specie è famosa per l’utilizzo in ricerca scientifica, in particolare nello studio dello sviluppo embrionale e nella biologia molecolare.
Distribuzione geografica
Originaria dell’Africa meridionale e centrale, con popolazioni autoctone diffuse in paesi come Sudafrica, Namibia, Angola, Botswana e Repubblica Democratica del Congo.
È stata introdotta in numerose altre aree del mondo (Stati Uniti, Regno Unito, Cile, Italia) a seguito del commercio per scopi scientifici e come animale da laboratorio, diventando invasiva in alcune regioni.
Habitat
Abita corpi d’acqua dolce permanenti o stagionali, come stagni, laghi, fiumi a lento corso e paludi.
Tollera condizioni ambientali estreme, comprese acque povere di ossigeno e moderatamente inquinate, grazie alla respirazione cutanea.
Durante la stagione secca può sopravvivere in uno stato di estivazione, infossandosi nel fango fino al ritorno delle piogge.
Morfologia
Aspetto generale
Dimensioni: lunghezza totale variabile tra 5 e 13 cm, con femmine significativamente più grandi dei maschi.
Corpo: appiattito dorso-ventralmente, adattato alla vita acquatica.
Colore: dorsalmente grigio-olivastro o brunastro con macchie irregolari scure; ventralmente bianco-giallastro.
Pelle: liscia e priva di scaglie, spesso leggermente mucosa.
Testa
Testa piccola e triangolare, occhi situati dorsalmente e privi di palpebre mobili.
Assenza di lingua protrattile; si nutre grazie a un sistema di suzione.
Arti
Anteriori corti e privi di membrane interdigitali; posteriori lunghi, potenti e completamente palmati, con tre artigli neri cornei utilizzati per scavare e difendersi.
Alimentazione
Predatore opportunista e onnivoro: si nutre di insetti acquatici, piccoli crostacei, vermi, girini e detriti organici.
Utilizza un comportamento alimentare unico: porta il cibo alla bocca aiutandosi con movimenti rotatori delle zampe anteriori.
In laboratorio si nutre facilmente di mangimi proteici e pastiglie specifiche per anfibi.
Riproduzione e sviluppo
La riproduzione avviene in acqua e può essere stimolata da un aumento della temperatura e dalla pioggia.
Il maschio afferra la femmina in amplexus lombare e feconda esternamente le uova durante la deposizione.
Le femmine possono deporre da 500 a oltre 2.000 uova gelatinose che si sviluppano rapidamente.
Le larve (girini) sono completamente acquatiche, filtrano microalghe e plancton, e subiscono metamorfosi in 6-12 settimane a seconda delle condizioni ambientali.
Etologia
Specie interamente acquatica, passa la maggior parte del tempo vicino al fondo dei corpi idrici.
Attiva principalmente di notte ma può essere vista anche di giorno mentre nuota o si nutre.
Emette suoni di richiamo, specialmente durante il periodo riproduttivo.
Quando minacciata, può secernere sostanze cutanee irritanti e scavare rapidamente nel substrato fangoso.
Ruolo ecologico
Xenopus laevis è un predatore intermedio negli ecosistemi acquatici e contribuisce a controllare le popolazioni di invertebrati acquatici.
Le sue larve fungono da prede per pesci, uccelli acquatici e rettili.
In ambienti introdotti, può alterare le reti trofiche locali predando specie native e competendo per le risorse.
Stato di conservazione
Secondo la IUCN, Xenopus laevis è classificato come “Least Concern” (LC), data la sua ampia distribuzione e la tolleranza a diversi ambienti.
Tuttavia, la specie è soggetta a declini locali in alcune aree native per via della perdita di habitat, inquinamento e malattie emergenti come la chytridiomicosi (Batrachochytrium dendrobatidis).
Nei luoghi dove è stata introdotta è considerata invasiva e sottoposta a misure di contenimento.
Curiosità
È stato uno degli organismi modello più utilizzati in biologia, fondamentale per la scoperta di numerosi meccanismi dello sviluppo embrionale e delle cellule staminali.
Nel XX secolo veniva usata come test di gravidanza: l’iniezione di urina di donna gravida induceva la deposizione di uova nella rana (test di Hogben).
Può rigenerare parti del corpo come arti e occhi in stadi giovanili.
È in grado di sopravvivere a lunghi periodi di siccità scavando nel terreno umido e rimanendo in estivazione.
Autore: Roberto Vatore