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Cosa hanno in comune due animali completamente differenti sotto il profilo ecologico come l’orso polare e le stelle marine? Ebbene, potrebbe apparire assurdo ma entrambe queste specie dell’Artico condividono la stessa posizione di predatori apicali. Con tale termine si fa riferimento a specie che nelle catene alimentari si alimentano di tutto e non vengono mangiati da nessuno.

Siamo abituati a vedere l’orso polare come il più grande predatore dell’Artico, questo perché si da troppa importanza a come funzionano le reti trofiche al di sopra della superficie dell’oceano e non abbastanza a ciò che accade nelle acque o sui fondali marini.

Un gruppo di scienziati dell’Università di Manitoba, in Canada, a seguito di ricerche nelle acque intorno a Southampton Island, con lo scopo di ricostruire le reti trofiche delle acque dell'Artico, hanno confermato il ruolo dell'orso polare come predatore apicale, ma allo stesso tempo hanno dimostrato che anche alcune specie di stelle marine, appartenenti alla famiglia Pterasteridae, si trovano in cima a tutte le catene alimentari delle quali fanno parte (in ogni ecosistema possono essere presenti più catene alimentari e spesso accade che una singola specie può rientrare in più di una di queste). Infatti la dieta di questi echinodermi è composta da molluschi bivalvi, cetrioli di mare e spugne, tutti gruppi che a loro volta sono predatori di qualcos'altro, ma loro non hanno predatori da temere.