Lepas anatifera

Dopo tanta attesa, finalmente l’estate sembra sia arrivata per davvero e, come me, immagino anche voi non vedrete l’ora di assaggiare sulle vostre labbra la salsedine del mare e sentire sulla vostra pelle il pizzicorio dell’ardente sole!

Qualche giorno fa, mentre ero intento a cercare nel mio ricco archivio fotografico, e preciso che non sono un fotografo professionista, una foto di alcuni esemplari di molluschi per una mia ricerca, ho recuperato con estremo piacere una vecchia foto che scattai intorno alla metà di giugno di un bel po’ di anni fa su una delle favolose isole Tremiti, in provincia di Foggia, e precisamente sull’isola di San Domino che piacevolmente raggiunsi per motivi lavorativi.

In pratica, durante una piacevole escursione “fai da me” visitai una piccolissima grotta dove rinvenni un piccolo esemplare di crostaceo molto curioso che onestamente non avevo mai visto prima; era lì indisturbato, almeno fino al mio arrivo, su di una canna di bambù fluitata dal mare. Non esitai, prima di rilasciarlo, a fotografarlo e a dare subito sfogo alla mia curiosità effettuando una piccola ricerca per risalire immediatamente al suo “nome e cognome”.

Con grande soddisfazione riuscii ad identificarlo e molto onestamente non ci impiegai molto tempo. Intanto che ne parlo però, non escludo che qualche biologo marino, nel leggere queste mie brevi battute e percepire in questo mio racconto un eccessivo entusiasmo come se mi fossi trovato di fronte ad un “incontro ravvicinato del terzo tipo”, possa ridere a crepapelle e sinceramente ne avrebbe tutte le ragioni perchè in realtà si trattava una specie di crostaceo marino molto comune, il cui nome scientifico è Lepas anatifera.

Questa lepade, appartenente alla sottoclasse dei Cirripedi, è una specie tipica del mediterraneo dotata di un caratteristico lungo peduncolo scuro molto evidente grazie al quale si fissa, per mezzo di sostanze secrete da alcune ghiandole, ad una gran varietà di substrati, fra cui rocce, piloni di sostegno, chiglie di navi, oggetti galleggianti vari, macroalghe, barche, boe e a volte persino sul carapace di tartarughe marine. Da come avrete capito, è una specie che non si muove affatto e i suoi spostamenti avvengono passivamente con le correnti marine. Il corpo, come vedete dalla foto, è protetto da un rivestimento composto da cinque placche calcaree a formare una conchiglia bivalve cuoriforme che può raggiungere dimensioni fino ai 5 cm di lunghezza.

Vi starete ora chiedendo come facciano ad alimentarsi? Ebbene, dalla conchiglia (capitulum) estraggono sei strutture tentacolari chiamate cirri che utilizzano per catturare le prede quali gamberi, polipi e alcuni giovani pesci. Possiedono anche la capacità di filtrare le correnti marine attraverso un apparato di alimentazione.

La Lepas anatifera, nota comunemente anche come Lepade anatra, è ermafrodita e quindi capace di riprodurre sia gameti maschili che femminili, ma per completare la riproduzione necessita della presenza di un altro individuo della stessa specie. Questo fenomeno in gergo tecnico viene definito ermafrodismo insufficiente e si differenzia da quello sufficiente, dove l’organismo si riproduce autonomamente con l’autofecondazione, ma non è questo il caso.