I clan dei capodogli (Physeter macrocephalus) si compongono di diverse famiglie matrilineari, ognuna formata da circa 10 femmine adulte insieme ai loro piccoli. Durante la caccia ai cefalopodi, che avviene a profondità considerevoli, alcune femmine adulte rimangono in superficie con i piccoli di tutte le famiglie. Interessante notare che queste femmine possono anche allattare senza fare distinzioni tra i piccoli.

La caccia dei capodogli è caratterizzata da un'organizzazione e una difesa collettiva contro le orche. Oltre a questi aspetti più seri, i capodogli dedicano del tempo a momenti ludici, come inseguimenti giocosi o nuotate affiancate. Durante tali interazioni, si colpiscono reciprocamente con i loro dorsi, un comportamento che può essere paragonato al grooming nelle scimmie, contribuendo a rafforzare i legami sociali.
È interessante notare che, a differenza di alcune specie che sviluppano il cervello a causa della manipolazione di oggetti, i capodogli hanno sviluppato il loro cervello principalmente in virtù dei rapporti sociali, della memorizzazione dei compagni, dei luoghi e delle tecniche di caccia. Questo adattamento è particolarmente evidente data la loro mancanza di mani con pollice opponibile e presa di precisione; invece, utilizzano le pinne. Un elemento chiave del loro adattamento è il sistema di eco localizzazione, che non solo viene utilizzato per la caccia ma anche per comunicare tra loro.