
No, non è affatto un riferimento al famoso videogioco minecraft, dove ogni elemento del mondo è composto da cubi!
Nella realtà delle stranezze naturali, ci sono fenomeni che fanno sorridere, altri che fanno riflettere, e alcuni che fanno entrambe le cose. Tra questi, uno dei più curiosi e affascinanti riguarda un mammifero australiano tanto schivo quanto straordinario: il vombato comune (Vombatus ursinus). Questo animale, dall’aspetto tozzo e bonario, è diventato famoso in tutto il mondo per un motivo molto insolito: produce escrementi a forma di cubo.
Sì, esattamente così: cubi. Non sfere, non cilindri, non masse amorfe… ma cubi quasi perfetti.
Il vombato è un marsupiale notturno che vive nel sud-est dell’Australia e in Tasmania. Con il suo corpo compatto, le zampe corte e forti e una testa robusta, scava profonde gallerie sotterranee dove trascorre gran parte della giornata. Di notte, esce per nutrirsi di erba, radici e cortecce.
Tutto nella sua biologia è adattato alla vita scavatrice e solitaria. Ma quello che ha attirato l’attenzione di zoologi, etologi e persino ingegneri è il modo in cui questo animale marca il territorio: attraverso feci dalla forma squadrata.
Ogni vombato può produrre fino a un centinaio di “cubetti” al giorno, lunghi circa 2 cm per lato. Questi escrementi vengono lasciati in punti strategici, spesso su rocce o tronchi, e servono a marcare il territorio. La loro forma cubica, apparentemente bizzarra, si rivela molto pratica: i cubi non rotolano, restano ben fermi sul posto, e questo li rende segnali stabili e duraturi per gli altri vombati.
Per anni, si è pensato che questa forma potesse dipendere da qualche particolare struttura dell’ano. Ma studi recenti hanno svelato la vera origine del mistero.
Nel 2019, un gruppo di ricercatori australiani ha pubblicato uno studio pionieristico che ha rivelato come il segreto dei cubi si trovi nell’intestino del vombato. Il loro colon, infatti, non è uniforme: presenta sezioni con elasticità diversa che, durante il passaggio delle feci, creano variazioni di pressione e modellano progressivamente il materiale in forma cubica.
Il processo avviene lentamente: il cibo impiega circa 4-5 giorni per attraversare il sistema digestivo del vombato. Durante questo tempo, l’intestino assorbe gran parte dell’acqua, rendendo le feci molto secche e compatte, ideali per mantenere la loro curiosa forma.
Il vombato è diventato, suo malgrado, un’icona della scienza divulgativa. La sua singolare caratteristica è stata protagonista di articoli, documentari, perfino giochi didattici per bambini e mostre museali. Ma oltre al lato curioso, c’è anche un messaggio importante: la natura trova le sue soluzioni più eleganti dove meno ce lo aspettiamo, anche... nei suoi prodotti di scarto.