Zoologia dalla D alla F

D

Darwinismo: teoria dell’evoluzione che enfatizza l’origine comune di tutti gli organismi viventi, il cambiamento graduale, la moltiplicazione delle specie e la selezione naturale.

Dato: risultati di un esperimento scientifico o osservazioni descrittive su cui si basano determinate conclusioni.
Deciduo: che muta o che cade alla fine di un periodo di crescita.
Deduzione: ragionamento dal generale al particolare, cioè da determinate premesse alle loro necessarie conclusioni.
Deme: una popolazione locale di animali strettamente imparentati.
Demografia: le proprietà del tasso di crescita e della struttura in classi d’età delle popolazioni.
Deriva genetica: cambiamento nelle frequenze geniche a causa di processi casuali nell’evoluzione delle popolazioni o specie. Nelle popolazioni di piccole dimensioni un allele può fissarsi, divenendo l’unica forma presente di quel gene a quel locus.
Derma: lo strato mesodermico sensibile più interno della pelle, corium.
Dermale: in relazione alla pelle, cutaneo.
Detrito: qualsiasi fine particolato, di origine sia animale sia vegetale.
Deuterostomia gruppo di phyla superiori in cui la segmentazione è indeterminativa e primitivamente radiale.
L’endomesoderma è enterocelico e la bocca non deriva dal blastoporo. Comprende Echinodermata, Chordata e Hemichordata. Si contrappone a Protostomia.
Diapausa: un periodo di arresto dello sviluppo nel ciclo vitale degli insetti e di certi altri animali nei quali le attività fisiologiche sono molto rallenatate e l’animale è molto resistente a condizioni esterne sfavorevoli.
Diapsidi: amnioti nei quali il cranio porta due paia di aperture temporali; comprendono i rettili (a eccezione delle tartarughe) e gli uccelli.
Diblastico: organismo con due foglietti embrionali, endoderma ed ectoderma.
Diffusione: il movimento di particelle o di molecole da aree ad alta concentrazione ad aree dove la concentrazione è inferiore.
Dificerca: coda che termina a punta, come nei dipnoi; la colonna vertebrale si estende verso la punta, senza rivolgersi verso l’alto.
Difiodonte: che presenta una serie decidua e una serie permanente di denti in successione.
Digitigrado: che cammina sulle dita con la parte posteriore dei piedi sollevati; confrontare con plantigrado.
Dimorfismo: presenza all’interno di una specie di due forme distinte per colore, sesso, taglia, struttura di organi e altro ancora. Presenza di due tipi di zooidi in un organismo coloniale.
Dioico: che presenta organi maschili e femminili in individui separati.
Diploide: che possiede un numero somatico di cromosomi (doppio o 2n) o due volte il numero di cromosomi caratteristici dei gameti di una data specie. 

Discendenza comune: teoria darwiniana secondo la quale tutte le forme viventi derivano da una popolazione ancestrale comune attraverso un processo di suddivisione delle linee evolutive. Distale Lontano dal centro del corpo preso come punto di riferimento.
Dorsale: relativo al dorso o superficie superiore di un animale.

 

E

Eccrina: si tratta di un tipo di ghiandole sudoripare dei mammiferi che producono una secrezione acquosa.

Ecdisi: rimozione dello strato più esterno della cuticola; muta in insetti e crostacei.
Ecdisiotropina: ormone secreto nel cervello degli insetti che stimola le ghiandole protoraciche a secernere l’ormone della muta.
Ecdisone: ormone della muta degli artropodi, stimola la crescita e l’ecdisi, prodotto dalle ghiandole protoraciche negli insetti e negli organi a Y dei crostacei.
Ecologia: parte della biologia che tratta le relazioni fra gli organismi e il loro ambiente.
Ecosistema: un’unità ecologica costituita delle comunità biotiche e dell’ambiente non vivente (abiotico), che interagiscono per produrre un sistema stabile.
Ectoderma: strato più esterno di cellule di un embrione precoce (stadio di gastrula); uno dei foglietti embrionali, anche utilizzato a volte per indicare tessuti derivati dall’ectoderma.
Ectognato: carattere derivato presente nella maggior parte degli insetti; mandibole e mascelle non alloggiate in tasche.
Ectolecitico: tuorlo per il nutrimento dell’embrione fornito da cellule che sono separate dalla cellula uovo e sono connesse allo zigote grazie a un rivestimento interno al guscio dell’uovo.
Ectoplasma: il cortex di una cellula o quella parte del citoplasma immediatamente al di sotto della superficie cellulare; si contrappone a endoplasma.
Ectotermo: che possiede una temperatura corporea variabile derivata dal calore assorbito dall’ambiente; si contrappone a endotermo.
Efferente: che porta o convoglia via da qualche organo, per esempio, gli impulsi nervosi condotti lontano dal cervello o il sangue convogliato via da un organo; si contrappone ad afferente.
Efira: si riferisce a sembianze simili a una torre. Gemma medusoide dallo scifopolipo.
Egestione: atto di espellere dal corpo materiale non digeribile o di rifiuto da qualsiasi via normale.
Elefantiasi: stato deformante causato dall’infezione cronica delle filarie Wuchereria bancrofti e Brugia malayi.
Embriogenesi: origine e sviluppo dell’embrione.
Emigrare: il muoversi da un’area a un’altra dove stabilirsi.
Emimetabolo: si riferisce alla metamorfosi graduale durante lo sviluppo degli insetti, senza uno stadio pupale.
Emocele: principale cavità corporea degli artropodi; può essere suddivisa in seni, attraverso cui passa il sangue.
Emoglobina: pigmento respiratorio contente ferro che si trova nelle cellule sanguigne dei vertebrati e nel plasma di molti invertebrati; un composto di una ferroporfirina e una globina.
Emolinfa: fluido presente nel celoma o nell’emocele di alcuni invertebrati che svolge le funzioni del sangue e della linfa dei vertebrati.
Endemico: peculiare di una determinata regione o nazione; originario di un’area ristretta; non introdotto.
Endoderma: il foglietto più interno dell’embrione, che forma l’intestino primitivo; può anche riferirsi a tessuti di derivazione endodermica.

Endolecitico: tuorlo per il nutrimento dell’embrione incorporato all’interno della stessa cellula uovo.

Endoplasma: la porzione di citoplasma che circonda il nucleo.
Endopodio, endopodite: ramo mediano di un’appendice biramosa dei crostacei.
Endoscheletro: uno scheletro o una matrice di sostegno contenuta all’interno di tessuti viventi di un organismo; si contrappone a esoscheletro.
Endosimbiosi: simbiosi in cui il simbionte vive all’interno del suo ospite; origine degli eucarioti, in cui un procariota (simbionte) inizia a vivere all’interno di un altro procariota (ospite), con i simbionti che si trasformano in seguito in organelli dell’ospite, come nel caso dei mitocondri.
Endostilo: solco (solchi) ciliato sul pavimento del faringe di tunicati, cefalocordati e larve di ciclostomi, utilizzato per accumulare e muovere le particelle di cibo verso lo stomaco.
Endotermico: che possiede una temperatura corporea determinata dal calore prodotto dal metabolismo ossidativo proprio dell’animale; si contrappone a ectotermico.
Enterocele: tipo di celoma che si forma da evaginazioni di un sacco mesodermico dall’endoderma dell’intestino primitivo.
Enterocelomato: animale che possiede un enterocele, quale un echinoderma o un vertebrato.
Enteron: la cavità digerente.
Entognato: carattere ancestrale negli insetti, presente negli ordini Diplura, Collembola e Protura, in cui le mandibole e le mascelle sono poste in particolari tasche.

Epidermide: lo strato esterno non vascolare della pelle, di origine ectodermica; negli invertebrati un singolo strato di epitelio ectodermico.
Epipodite: processo laterale sul protopodite dell’appendice di un crostaceo, spesso modificato in branchia.
Epistoma: falda sopra la bocca di alcuni lofoforati che alloggia il protocele.
Epitelio: un tessuto cellulare che ricopre una superficie libera o che tappezza un tubo o una cavità.
Epitoca: parte posteriore di alcuni policheti marini rigonfia di gonadi in via di sviluppo durante la stagione riproduttiva; si contrappone ad atoca.
Equilibri punteggiati: un modello evolutivo in cui i cambiamenti morfologici sono discontinui e associati essenzialmente a precisi momenti geologici di speciazione, che portano a una ramificazione filogenetica; le specie sono caratterizzate da una stasi dell’evoluzione dei caratteri morfologici fra un episodio e l’altro; si contrappone al gradualismo filetico.
Equilibrio di Hardy-Weinberg: dimostrazione matematica che il processo di ereditarietà mendeliana non altera le frequenze alleliche o genotipiche in una popolazione da una generazione all’altra e che i cambiamenti nelle frequenze alleliche o genotipiche richiedono la presenza di forze quali selezione naturale, deriva genetica in popolazioni di dimensione non infinita,mutazioni ricorrenti, migrazione di individui fra le popolazioni e accoppiamento non casuale.
Erbivoro: qualsiasi organismo che si nutre di piante.
Ereditarietà dei caratteri acquisiti: la nozione Lamarckiana, oramai priva di credito, secondo la quale gli organismi, sforzandosi di soddisfare le richieste dell’ambiente, conseguono nuovi adattamenti e li trasmettono ereditariamente alla progenie.
Eritrocita: globulo rosso; contiene emoglobina per trasportare l’ossigeno dai polmoni o dalle branchie ai tessuti; durante la loro formazione, gli eritrociti dei mammiferi perdono il nucleo, quelli di altri vertebrati lo conservano.
Ermafrodita: un organismo con organi riproduttivi maschili e femminili funzionanti. Ermafroditismo può riferirsi a un’aberrazione negli animali unisessuali; monoicismo implica che questa è la condizione normale per la specie.

Esamero: sei parti, specificatamente, simmetria basata su sei parti o su multipli di sei.
Esopodio, esopodite: ramo laterale di un’appendice biramosa dei crostacei.
Esoscheletro: struttura di supporto secreta dall’ectoderma o dall’epidermide; esterna, non ricoperta da tessuto vivente, si contrappone a endoscheletro.
Esperimento: una prova fatta per confermare o confutare un’ipotesi.
Estinzione del Cretaceo: un’estinzione di massa avvenuta circa 65 milioni di anni fa, durante la quale scomparvero circa il 76% delle specie allora esistenti, compresi tutti i dinosauri; segna la fine dell’era Mesozoica.
Estinzione del Permiano: un’estinzione di massa che avvenne 245 milioni di anni fa durante la quale si estinse il 96% delle specie viventi e che segna la fine dell’era Paleozoica.
Estinzioni di massa: un relativamente breve intervallo di tempo geologico durante il quale una grande frazione (75%-95%) delle specie (o raggruppamenti sistematici superiori) vengono eliminati quasi simultaneamente.
Estro: il periodo di calore, o fregola, specialmente delle femmine durante l’ovulazione. Associato con la massima ricettività sessuale.
Eterocerca: in alcuni pesci, coda con il lobo superiore più grande dell’inferiore e con la parte finale della colonna vertebrale in
parte rivolta verso l’alto, nel lobo superiore, come avviene negli squali.
Eterocronia: cambiamento evolutivo, del tempo relativo di comparsa o del tasso di sviluppo di determinate caratteristiche dall’antenato alla sua discendenza.
Eterodonte: che possiede denti differenziati in incisivi, canini e molari per funzioni diverse.
Eterotrofo: un organismo che ottiene le materie prime per vivere, organiche e inorganiche, dall’ambiente; comprende la maggior parte degli animali e quelle piante che non svolgono la fotosintesi.
Eterozigote: fa riferimento a un organismo nel quale i cromosomi omologhi portano forme alleliche (spesso dominante e recessiva) differenti di un gene; deriva da uno zigote frutto dell’unione di gameti con costituzione allelica differente.
Eucariota: organismo le cui cellule contengono caratteristicamente un nucleo o più nuclei circondati da una membrana; si contrappone a procariota.
Eurialino: organismo acquatico in grado di tollerare ampie fluttuazioni della concentrazione salina.
Eurifago: che si nutre di un’ampia varietà di cibi.
Euritopo: si riferisce a un organismo con un ampio range ambientale.
Eutelia: condizione in cui il corpo è composto da un numero costante di cellule o nuclei in tutti i membri adulti di una specie, come nei rotiferi, acantocefali e nematodi.
Evaginazione: formazione di una tasca esterna da una struttura cava.
Evoluzione: l’evoluzione organica abbraccia tutti i cambiamenti delle caratteristiche e della diversità della vita sulla Terra nel corso della sua storia.

 

F

Fagocita: qualsiasi cellula che ingerisce e divora microrganismi o altre particelle.
Fagocitosi: l’ingerimento di una particella da parte di un fagocita o di un protozoo.
Fagosoma: vescicola rivestita da membrana, presente nel citoplasma contenente materiale alimentare ingerito per fagocitosi.
Fagotrofo: organismo eterotrofo che ingerisce particelle solide di cibo.
Faringe: la parte dell’apparato digerente tra la cavità della bocca e l’esofago che, nei vertebrati, è in comune fra gli apparati digerente e respiratorio. Nei cefalocordati vi si aprono le fenditure branchiali.
Fenotipo: le caratteristiche visibili o espresse di un organismo, controllate dal genotipo; ma non tutti i geni del genotipo sono espressi.
Feromone: sostanza chimica rilasciata da un organismo che influenza il comportamento o i processi fisiologici di un altro organismo.
Filogenesi: l’origine e la diversificazione di un determinato taxon, o la storia evolutiva della sua origine e diversificazione, generalmente presentata sotto forma di dendrogramma.
Filopodi: un tipo di pseudopodio particolarmente sottile che può ramificarsi ma non anastomizzarsi con altri filopodi.
Fisiologia: una branca della biologia che considera i processi e i fenomeni organici di un organismo o di una sua parte o di un particolare processo corporeo.
Fitness: grado di adattamento a un determinato ambiente. La fitness genetica è il contributo relativo di un organismo geneticamente distinto alla generazione successiva; gli organismi con fitness genetica elevata vengono selezionati positivamente e diventano dominanti nella popolazione.
Fitoflagellati: membri della vecchia classe Phytomastigophorea, flagellati simili a piante.
Flagello: organello a frusta per la locomozione.
Foglietto embrionale: nell’embrione degli animali uno dei tre foglietti di base (ectoderma, endoderma e mesoderma) da cui si originano, negli animali multicellulari, i vari organi e tessuti.
Foraminiferi: membri della classe Granuloreticulosea (già inseriti in precedenza nel phylum Sarcomastigophora) caratterizzati da un guscio con molte aperture.
Formazione enterocelica del mesoderma: formazione embrionale del mesoderma da evaginazioni a tasca dell’archenteron, che poi si espandono e obliterano il blastocele, formando quindi un’ampia cavità, il celoma, tappezzata da mesoderma.
Formazione mesodermica schizocelica: formazione embrionale del mesoderma come cordoni di cellule fra ecto- ed endoderma; la suddivisione di questi cordoni determina la formazione dello spazio celomatico.
Fossile: qualsiasi resto o traccia di un animale vissuto in ere geologiche passate conservato grazie a processi naturali, di solito a causa della mineralizzazione della crosta terrestre.
Fossorio: adatto a scavare.
Fotoautotrofo: un organismo che ha bisogno di luce come fonte di energia per sintetizzare nutrienti organici da materie inorganiche grezze.
Fototassia: tassia in cui la luce è lo stimolo per l’orientamento. Tendenza involontaria di un organismo a girarsi verso (tassia positiva) o ad allontanarsi (tassia negativa) dalla luce.
Fototrofo: organismi in grado di utilizzare la CO2 in presenza di luce come fonte di energia metabolica.
Fovea: piccola fossetta o depressione; in particolare la fovea centrale, una piccola depressione senza bastoncelli nella retina di alcuni vertebrati, un punto di visione acuta.
Frequenza allelica: la proporzione di tutte le copie di un determinato gene rappresentato da un particolare allele nel pool genico di una popolazione.