Classificazione scientifica

Regno: Animalia
Phylum: Chordata
Classe: Mammalia
Ordine: Artiodactyla
Famiglia: Bovidae
Genere: Bos
Specie: Bos grunniens (Linnaeus, 1766)


Descrizione generale

Il Bos grunniens, comunemente noto come yak domestico, è un grande bovide erbivoro originario degli altopiani dell'Asia centrale. Addomesticato da migliaia di anni, è un animale essenziale per le popolazioni tibetane e centro-asiatiche, che lo impiegano come fonte di carne, latte, lana e forza lavoro. Il termine “grunniens” si riferisce ai caratteristici suoni gutturali che emette. Si distingue per l’aspetto massiccio, la pelliccia lunga e folta, e l'elevata adattabilità agli ambienti montani freddi e scarsamente ossigenati.


Distribuzione e Habitat

Distribuzione geografica

  • Tibet

  • Nepal

  • Bhutan

  • Mongolia

  • Nord dell’India (Ladakh, Sikkim)

  • Cina occidentale (provincia di Qinghai, Sichuan, Yunnan)

  • Altopiano del Pamir e regioni montuose dell'Asia centrale

Habitat preferito

  • Altopiani montani, tra i 3.000 e i 5.500 metri di altitudine

  • Steppe alpine

  • Praterie subnivali

  • Vallate glaciali

  • Zone montane con inverni rigidi e temperature estreme

Predilige ambienti aperti, freschi e poco antropizzati, dove possa pascolare liberamente e rifugiarsi tra le rocce.


Caratteristiche morfologiche

Dimensioni

  • Lunghezza corporea: 2,5 – 3,3 m

  • Altezza al garrese: 1,6 – 2,0 m

  • Peso: 300–550 kg (maschi) / 200–350 kg (femmine)

Aspetto

  • Corpo robusto e compatto, con un torace molto ampio

  • Testa grande e larga, con fronte alta e occhi scuri

  • Corna lunghe, arcuate verso l’alto nei maschi, più corte e dritte nelle femmine

  • Pelliccia lunga, densa e lanosa, spesso fino a sfiorare il suolo

  • Colori dal nero al marrone, talvolta con chiazze bianche

  • Arti corti e muscolosi, con zoccoli ampi per camminare su terreni irregolari

  • Coda lunga e pelosa, simile a quella dei cavalli

Scheletro e dentizione

  • Dentatura da erbivoro: 32 denti (incisivi inferiori prominenti, molari larghi)

  • Cranio massiccio e ossatura robusta, adattata a sostenere il peso corporeo

  • Apparato respiratorio ampio, con grandi polmoni e cuore voluminoso per l’altitudine

  • Muscolatura sviluppata per trasporto di carichi in salita e cammino su pendenze


Comportamento e abitudini

Attività

  • Animale diurno

  • Pascola prevalentemente al mattino e al pomeriggio

  • In estate risale alle quote più alte, in inverno scende nei fondovalle

Territorialità

  • Non marcano il territorio in senso stretto, ma seguono rotte di pascolo tradizionali

  • Vivono in gruppi sociali stabili, spesso misti, guidati da femmine anziane

Tane

  • Non scava tane; si rifugia tra rocce o in conche naturali per proteggersi dal vento

  • In condizioni avverse può scavare lievi depressioni nel terreno per sdraiarsi


Alimentazione

Erbivoro rigoroso

Si nutre prevalentemente di:

  • Graminacee alpine

  • Piante erbacee perenni

  • Muschi e licheni (in inverno)

  • Foglie basse, germogli e talvolta cortecce

Adattamenti alimentari

  • Stomaco ruminante a quattro camere, molto efficiente nell’estrazione di energia da vegetali poveri

  • Capacità di sopravvivere con razioni minime di cibo in inverno

  • Lento metabolismo e forte efficienza digestiva


Riproduzione e ciclo vitale

Accoppiamento

  • Stagionale: picco tra luglio e settembre

  • I maschi competono per l’accesso alle femmine tramite combattimenti ritualizzati

Gestazione e sviluppo

  • Gestazione: circa 258 giorni (~8,5 mesi)

  • Alla nascita, il vitello pesa circa 10–15 kg

  • Lo svezzamento avviene tra 6 e 8 mesi

  • I piccoli rimangono con la madre almeno fino all’anno di vita

Maturità sessuale

  • Maschi: 3–4 anni

  • Femmine: 2–3 anni

In cattività possono vivere fino a 25 anni, in natura mediamente 15–20.


Ruolo ecologico

  • Pascolatore chiave degli ecosistemi alpini asiatici

  • Contribuisce alla disseminazione dei semi attraverso le feci

  • Le sue tracce e percorsi agevolano altri erbivori

  • Concima il suolo con letame, importante risorsa per le comunità locali

  • Fonte primaria di sostentamento e risorsa culturale nelle società tibetane


Minacce e conservazione

Minacce principali

  • Incrocio con yak selvatici (Bos mutus), che può alterare il patrimonio genetico

  • Cambiamenti climatici: desertificazione e riduzione dei pascoli d'alta quota

  • Abbandono delle pratiche pastorali tradizionali

  • Malattie trasmissibili da bestiame domestico (es. brucellosi, pasteurellosi)

Stato di conservazione

  • La forma domestica Bos grunniens non è minacciata (popolazione stabile)

  • Tuttavia, lo yak selvatico (Bos mutus) è Vulnerabile secondo la IUCN

  • In corso progetti di tutela e conservazione delle razze autoctone e delle pratiche di allevamento tradizionale


Curiosità

  • Il latte di yak è ricchissimo di grassi (oltre il 6%) e viene usato per produrre burro, formaggi e tè tibetano

  • Il pelo viene filato per creare tessuti pregiati, simili alla cashmere

  • È in grado di tollerare temperature fino a –40°C grazie alla pelliccia e al basso metabolismo

  • Il grugnito profondo e gutturale ha dato origine al nome specifico grunniens

  • Considerato sacro in molte culture himalayane; è spesso presente nei rituali religiosi

  • Può percorrere decine di chilometri al giorno trasportando carichi fino a 100 kg

 

Autore: Roberto Vatore