Classificazione scientifica
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Regno: Animalia
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Phylum: Arthropoda
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Classe: Insecta
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Ordine: Lepidoptera
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Famiglia: Yponomeutidae
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Genere: Yponomeuta
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Specie: Yponomeuta cagnagella (Hübner, 1813)
Descrizione generale
Yponomeuta cagnagella, nota comunemente come tignola del ligustro o farfalla tarlata del ligustro, è una piccola falena appartenente alla famiglia Yponomeutidae. È ben nota per il comportamento larvale gregarico e per la creazione di estese tele sericee che possono ricoprire interamente gli alberi ospiti, rendendoli spettrali e completamente defogliati. Nonostante l’effetto scenografico, l’impatto sulle piante è spesso reversibile. È considerata un buon bioindicatore di aree antropizzate e della presenza di alcune specie vegetali, in particolare il ligustro comune (Ligustrum vulgare).
Distribuzione e Habitat
Distribuzione geografica
Specie originaria dell’Europa, oggi ampiamente distribuita in:
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Europa centrale e meridionale
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Gran Bretagna e isole mediterranee
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Russia europea e Caucaso
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Asia minore e Medio Oriente
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Nord Africa (sporadica)
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Introdotta localmente in Nord America
Habitat preferito
Si ritrova comunemente in:
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Siepi e bordi stradali alberati
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Giardini e parchi urbani
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Cespuglieti e macchie
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Fasce boschive secondarie e aree rurali coltivate
La presenza è direttamente legata alla disponibilità delle piante ospiti, soprattutto del ligustro.
Caratteristiche Morfologiche
Adulto
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Apertura alare: 19–25 mm
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Colorazione: ali anteriori bianche con numerose piccole macchie nere disposte in file regolari; ali posteriori grigio chiaro, più uniformi
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Corpo: sottile, bianco o grigio chiaro
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Antennne: filiformi, diritte e lunghe quanto il corpo
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Aspetto tipico delle falene “microlepidottere”, ma con pattern ben distinguibile
Larva (bruco)
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Lunghezza: fino a 18 mm
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Corpo grigio chiaro o giallastro con punteggiature nere
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Capsula cefalica nera
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Vive in grandi colonie entro tele sericee estese
Crisalide
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Colore giallastro tendente al marrone
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Rinchiusa in un bozzolo sericeo tra la vegetazione o nel terreno
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Lo stadio pupale si svolge al di fuori dei nidi larvali
Comportamento e Abitudini
Attività
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Specie notturna: gli adulti volano di notte, attratti dalla luce artificiale
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Le larve sono attive di giorno e si spostano in gruppo
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I bruchi iniziano la loro attività in primavera, alimentandosi intensamente sulle foglie dell’ospite
Comportamento gregarico
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Le larve vivono in grandi gruppi
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Producono ragnatele estese su interi cespugli, che usano come protezione e per la muta
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Abbandonano il nido quando il fogliame è esaurito, spostandosi su altre piante vicine
Alimentazione
Larve
Fitofaghe, si nutrono principalmente di:
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Ligustrum vulgare (ligustro comune)
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In minor misura: Syringa vulgaris (lillà), Fraxinus (frassino), Philadelphus, Spiraea
Possono defogliare completamente gli alberi, specialmente in anni con popolazioni elevate.
Adulti
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Non si nutrono attivamente
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Vivono di riserve accumulate durante lo stadio larvale
Riproduzione e Ciclo Vitale
Accoppiamento
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Dopo lo sfarfallamento (in estate), i maschi localizzano le femmine grazie ai feromoni sessuali
Oviposizione
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Le femmine depongono gruppi di 50–100 uova sulla corteccia o sui rametti delle piante ospiti
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Le uova sono protette da un rivestimento sericeo e restano in diapausa per tutto l’inverno
Larve
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Le larve schiudono in tarda primavera (aprile-maggio)
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Iniziano a nutrirsi in gruppo, formando nidi sericei sempre più grandi
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Dopo circa 4–5 settimane di alimentazione, si impupano
Crisalidi
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Bozzoli formati spesso nel sottobosco o sul fusto delle piante
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Lo stadio pupale dura 2–3 settimane
Numero di generazioni
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Una generazione all’anno (univoltina)
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In climi più caldi si possono osservare casi di generazioni parziali o sfasamenti temporali
Ruolo Ecologico
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Rappresenta un modello ecologico per studi su comportamento gregarico e difesa di gruppo
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Le infestazioni attirano predatori e parassitoidi, aumentando la biodiversità locale
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Serve da alimento per:
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Uccelli insettivori (come cinciallegre, storni)
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Imenotteri parassitoidi (es. Apanteles, Ichneumonidae)
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Predatori generici (formiche, ragni)
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Minacce e Conservazione
Minacce principali
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Non considerata minacciata
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Viene però controllata attivamente in orti e giardini per motivi estetici
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Talvolta danneggiata da parassitoidi specifici e patogeni naturali
Stato di conservazione
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Specie comune e diffusa, senza preoccupazioni a livello conservazionistico
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Interessante per studi etologici e di controllo biologico
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Non soggetta a protezione legale
Curiosità
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Il nome Yponomeuta deriva dal greco “ypo” (sotto) e “nomeutes” (pastore): “colui che si muove sotto (la copertura)”
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Le infestazioni possono sembrare “fantasmi vegetali”, tanto da attirare l’attenzione dei media
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Nonostante il danno visivo, gli alberi defogliati generalmente recuperano senza danni permanenti
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È una delle poche falene europee con larve così sociali e visibili
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Spesso confusa con altre specie simili (Yponomeuta padella, Y. malinellus), distinguibili solo con analisi morfologica/genetica
Autore: Roberto Vatore