Argento

Forma cristallina - Cubico

Formula chimica - Ag

 

Fonte foto: www.tavolaperiodica.altervista.org

 

Rif. Bibl.: A. Mottana, R. Crespi, G. Liborio, "Minerali e rocce", Arnoldo Mondadori Editore

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Aspetto: Molto rari i cristalli cubici o ottaedrici, sempre di piccole dimensioni che, il più delle volte, mostrano facce a gradinata o risultano deformati per scorrimento. Masserelle compatte, dendriti e forme filamentose di colore bianco-grigio azzurrastro. Sono comuni aggregati arborescenti con i singoli rametti ad angolo retto, o anche aggregati a stella.

Proprietà fisiche: Tenero o poco duro, pesantissimo, duttile e malleabile; opaco con lucentezza metallica elevatissima benché quasi sempre offuscata da patine nerastre d'alterazione. Punto di fusione basso (960 °C); solubile in acido nitrico; si brunisce se esposto ai vapori dell'acido solfidrico. È il miglior conduttore termico ed elettrico che si conosca.
Ambiente di formazione: Si forma per riduzione dei solfuri nella parte bassa del cappellaccio dei giacimenti a piombo-zinco-argento. Qualche volta è anche primario sia in filoni idrotermali di bassa temperatura, associato a calcite, sia in filoni d'alta temperatura associato a solfuri di nichel e di cobalto e a uraninite. Frequentemente associato al rame.
Località: I più bei cristalli dendritici e filamentosi provengono da Kongsberg (Norvegia). Altre località celebri sono Freiberg (Germania) e S. Luis Potosì (Messico). Non in bei cristalli, ma abbondante, è l'argento trovato a Chafiarcillo (Bolivia), Cobalt (Canada), Broken Hill (Australia) e ai Red Beds del Colorado (USA): i blocchi di maggiori dimensioni vengono appunto da Aspen, da cui ne fu estratto uno di 380 kg. La produzione maggiore si è avuta, però, dalla miniera di Guanajuato (Messico): circa 500 miliardi prodotti dal 1500 ad oggi. In Italia
è presente in vari giacimenti del Sarrabus (Tuviois, S'Arcilloni, Baccu Arrodas, Monte Narba) in Sardegna.