Okapia johnstoni - Wikipedia

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Classificazione scientifica

Regno: Animalia
Phylum: Chordata
Classe: Mammalia
Ordine: Artiodactyla
Famiglia: Giraffidae
Genere: Okapia
Specie: Okapia johnstoni (P. L. Sclater, 1901)


Descrizione generale

L’Okapia johnstoni, comunemente noto come okapi, è un mammifero erbivoro endemico delle dense foreste pluviali del bacino del Congo. Nonostante il suo aspetto ricordi quello di una zebra per le striature bianche sulle zampe, l’okapi è il parente vivente più prossimo della giraffa, da cui si differenzia principalmente per dimensioni più contenute e abitudini forestali. Possiede un corpo slanciato, una lingua sorprendentemente lunga e prensile, e un comportamento prevalentemente solitario e schivo. È una specie elusiva, difficilmente osservabile in natura.


Distribuzione e Habitat

Distribuzione geografica

  • Foresta pluviale dell’Ituri, nella Repubblica Democratica del Congo nord-orientale

  • Riserva di Fauna dell’Okapi (sito UNESCO)

  • Altitudini comprese tra 500 e 1.500 m s.l.m.

L’okapi ha una distribuzione estremamente ristretta, ed è confinato in una regione instabile dal punto di vista geopolitico, rendendone difficile la protezione.

Habitat preferito

  • Foreste pluviali equatoriali primarie e secondarie

  • Vegetazione fitta e umida, con sottobosco ricco e copertura arborea chiusa

  • Preferisce zone in prossimità di corsi d’acqua per abbeverarsi e regolare la temperatura corporea

L’okapi è altamente dipendente dalla copertura forestale, che gli garantisce protezione dai predatori e fornisce il cibo necessario.


Caratteristiche morfologiche

Dimensioni

  • Lunghezza corporea: 200–250 cm

  • Altezza al garrese: 150–170 cm

  • Peso: 200–350 kg (i maschi tendono a essere leggermente più piccoli delle femmine)

Aspetto

  • Corpo affusolato e muscoloso

  • Testa allungata, con muso scuro e orecchie mobili e grandi

  • Lingua lunga fino a 35 cm, prensile e bluastra

  • Pelliccia corta e setosa, color cioccolato con strisce bianche su arti e groppa

  • Zampe sottili ma robuste, con zoccoli larghi

  • I maschi possiedono piccoli ossiconi rivestiti di pelle (simili ma più piccoli rispetto alla giraffa)

Scheletro e dentizione

  • Dentatura adatta a tagliare foglie e germogli (presenza di denti molariformi larghi e piatti)

  • Collo lungo, ma meno esteso rispetto a quello della giraffa

  • Colonna vertebrale flessibile, utile per muoversi agilmente tra la vegetazione fitta


Comportamento e abitudini

Attività

  • Diurno e crepuscolare, ma molto elusivo

  • Trascorre gran parte della giornata nutrendosi o riposando in aree ombreggiate

  • Si muove silenziosamente nella foresta e raramente emette vocalizzazioni (solo segnali a bassa frequenza)

Territorialità

  • Specie solitaria, ad eccezione di madri con piccoli

  • Ogni individuo occupa un territorio definito, che marca tramite secrezioni ghiandolari interdigitali e urine

  • Le femmine tendono ad avere territori più stabili, mentre i maschi li sovrappongono a quelli femminili durante la stagione riproduttiva

Tane

  • Non scava tane: si rifugia nella vegetazione densa per proteggersi dal sole o dai predatori

  • Usa gli stessi sentieri, che crea e mantiene nella boscaglia, come "sentieri battuti"


Alimentazione

Erbivoro selettivo:

  • Foglie giovani

  • Germogli

  • Frutti caduti

  • Funghi

  • Cortecce e liane

Adattamenti alimentari

  • Lingua lunga e prensile per raggiungere foglie alte o tra i rami intricati

  • Apparato digerente adattato alla digestione di materiale vegetale fibroso

  • Evita piante tossiche e mostra selettività alimentare


Riproduzione e ciclo vitale

Accoppiamento

  • Non stagionale, ma con picchi legati alla disponibilità alimentare

  • Il corteggiamento prevede interazioni olfattive e vocali

  • I maschi competono pacificamente per accedere alle femmine in estro

Gestazione e sviluppo

  • Gestazione: circa 14–15 mesi

  • Alla nascita il piccolo pesa 14–30 kg

  • Viene nascosto tra la vegetazione per le prime 6–9 settimane (fase di “nidificazione”)

  • Allattamento prolungato, fino a 6 mesi

  • Il giovane inizia a nutrirsi autonomamente già a 3 mesi

Maturità sessuale

  • Tra i 2 e i 3 anni di età

  • Longevità: 15–20 anni in natura, fino a 30 anni in cattività


Ruolo ecologico

  • Contribuisce alla dispersione dei semi delle piante consumate

  • Mantiene l’equilibrio vegetazionale nella foresta, evitando la dominanza di specie aggressive

  • È una specie ombrello: la sua conservazione implica la tutela di interi ecosistemi forestali

  • Prede potenziali: leopardi, predatori occasionali e minacce antropiche


Minacce e conservazione

Minacce principali

  • Deforestazione per agricoltura, legname e miniere

  • Bracconaggio (non per carne, ma per pelli o per errore)

  • Conflitti armati nelle aree di distribuzione

  • Malattie zoonotiche

  • Disturbi antropici (rumore, infrastrutture, perdita di habitat)

Stato di conservazione

  • IUCN Red List: Endangered (EN)

  • Presente in aree protette come la Riserva di Fauna dell’Okapi

  • Progetti in corso: censimenti acustici, protezione habitat, lotta al bracconaggio, sensibilizzazione delle comunità locali


Curiosità

  • Scoperto scientificamente solo nel 1901, è uno degli ultimi grandi mammiferi identificati dall’uomo moderno

  • Chiamato anche "giraffa della foresta" per la parentela evolutiva

  • La lingua è così lunga che può leccarsi le orecchie e le palpebre

  • Ha ispirato numerose leggende locali e fa parte del folklore dei popoli Mbuti

  • Viene spesso citato come simbolo di animali rari, enigmatici e poco conosciuti

  • È uno dei pochi ungulati ad avere abitudini "da felino" (schivo, silenzioso, solitario)

 

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Autore: Roberto Vatore