Classificazione scientifica
Regno: Animalia
Phylum: Mollusca
Classe: Bivalvia
Ordine: Arcida
Famiglia: Glycymerididae
Genere: Glycymeris
Specie: Glycymeris glycymeris
Descrizione generale
Glycymeris glycymeris, nota comunemente come "nocciola di mare" o "fagiolo di mare", è un bivalve robusto e dalla forma tondeggiante, appartenente alla famiglia Glycymerididae. È facilmente riconoscibile per il suo guscio spesso, pesante e caratterizzato da un'elegante colorazione marmorizzata.
Specie molto longeva e adattabile, Glycymeris glycymeris è ben rappresentativa degli ambienti bentonici sabbiosi o ghiaiosi del Nord Atlantico e del Mediterraneo.
Distribuzione geografica
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Ampiamente distribuita lungo le coste nord-orientali dell'Oceano Atlantico, dal nord della Norvegia fino al Marocco.
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Frequente nel Mar Mediterraneo, in particolare lungo le coste dell'Italia, della Spagna, della Grecia e del Nord Africa.
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Presente anche nel Canale della Manica e nel Mare del Nord.
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Segnalazioni occasionali nelle isole atlantiche (es. Azzorre, Canarie).
Habitat
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Vive infossata nei fondali di sabbia grossolana, sabbia mista a ghiaia o ciottoli mobili.
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Solitamente si trova a profondità comprese tra 5 e 100 metri, ma può raggiungere anche i 200 metri.
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Predilige substrati ben ossigenati, dove può facilmente filtrare il particolato in sospensione.
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È moderatamente tollerante ai cambiamenti di salinità e temperatura.
Morfologia
Guscio
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Dimensioni: varia da 30 a 60 mm di diametro; esemplari eccezionali possono superare i 70 mm.
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Forma: subcircolare o leggermente ovale, con margini arrotondati.
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Superficie: presenta sculture concentriche formate da fini linee di crescita e, talvolta, leggere striature radiali.
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Colorazione: molto variabile; crema, giallo, marrone, rossastro o arancio, con macchie, bande o marmorizzazioni più scure. L'interno è madreperlaceo, generalmente bianco con riflessi azzurrognoli.
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Cerniera: molto robusta, con denti taxodonti numerosi e piccoli, disposti lungo il bordo dorsale.
Parte molle
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Corpo protetto completamente all'interno del guscio.
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Possiede un piede muscoloso ben sviluppato per scavare nel sedimento.
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Non ha sifoni estesi, ma filtra l'acqua attraverso aperture tra i margini delle valve.
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Le branchie sono grandi ed efficienti per la filtrazione.
Alimentazione
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È un sospensivoro filtratore: si nutre di fitoplancton, batteri, particelle organiche e detriti sospesi nell’acqua.
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Le particelle vengono catturate dalle branchie e indirizzate verso la bocca mediante l'azione delle ciglia.
Riproduzione e sviluppo
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Glycymeris glycymeris è a sessi separati (gonocorica).
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La riproduzione avviene mediante fecondazione esterna: gameti vengono liberati nell’acqua.
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Le larve sono planktotrofiche (si nutrono nel plancton) e attraversano una fase larvale veliger prima della metamorfosi in giovani bentonici.
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La stagione riproduttiva è generalmente correlata all'aumento della temperatura primaverile ed estiva.
Etologia
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Vive per lo più infossata con solo una piccola porzione del guscio che sporge dal sedimento.
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Utilizza il piede per scavare e, in caso di necessità, può spostarsi nel substrato.
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Ha una vita molto lunga: alcuni individui possono superare i 30-50 anni di età.
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Sensibile alle variazioni di ossigenazione, tende a chiudersi ermeticamente in condizioni avverse.
Ruolo ecologico
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Contribuisce significativamente alla bioturbazione del sedimento, favorendo l'aerazione dei fondali.
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È parte della rete trofica marina come prede per stelle marine, crostacei, gasteropodi predatori e pesci bentonici.
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Partecipa al mantenimento della qualità dell'acqua tramite la filtrazione continua di particolato e microorganismi.
Stato di conservazione
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Non considerata attualmente una specie minacciata dalla Lista Rossa IUCN.
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Tuttavia, popolazioni locali possono essere influenzate negativamente da:
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Dragaggi e pesca a strascico
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Inquinamento (metalli pesanti, microplastiche)
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Acidificazione oceanica che può influenzare la calcificazione del guscio
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Non soggetta a protezioni specifiche internazionali, ma oggetto di studio in vari programmi di monitoraggio ambientale.
Curiosità
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I gusci fossili di Glycymeris sono abbondanti nei depositi marini dal Miocene in poi, e vengono spesso usati in paleoecologia per ricostruire antichi ambienti marini.
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A causa della loro longevità, i gusci di Glycymeris glycymeris sono stati utilizzati per studi di sclerochronologia (analisi delle linee di crescita annuali per studiare cambiamenti climatici antichi).
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Il nome "Glycymeris" deriva dal greco antico "glykys" (dolce) e "meris" (parte), ma il significato esatto è ancora incerto: forse un'allusione alla "dolcezza" del mollusco per uso alimentare.
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È talvolta raccolta dai collezionisti di conchiglie per la varietà e bellezza della colorazione.
Autore: Roberto Vatore