Gli uccelli non sono gli unici animali a possedere una conformazione morfologica delle proprie corde vocali capace di imitare la voce dell'uomo. Strano ma vero, esistono alcune specie di cetacei che emettono suoni a basse frequenze con l'intendo di farsi sentire dalle altre specie, uomo compreso. Nel lontano 1984, un gruppo di ricercatori del National Marine Mammal Foundation di San Diego, in California, effettuarono alcuni studi sulle vocalizzazioni dei cetacei dimostrando che la capacità di imitare la voce umana non era una prerogativa esclusiva degli uccelli. Durante le loro ricerche, infatti, si accorsero casualmente della straordinaria capacità di NOC, un esemplare di Beluga (Delphinapterus leucas), di imitare la voce umana, quando nei pressi della sua vasca udirono una specie di conversazione le cui parole emesse dal cetaceo non erano perfettamente distinguibili (ascolta la voce di NOC). Registrando ed esaminando le vocalizzazioni di NOC, i ricercatori scoprirono che il ritmo e la frequenza erano effettivamente molto simili a quelle della voce umana. 

Verso la fine degli anni Ottanta, però, dopo quattro anni di vita, NOC smise le sue "imitazioni": probabilmente perché raggiunse la maturità sessuale. Nel 2007, al raggiungimento del trentesimo anno di età, il perspicace beluga morì lasciando un importante "tassello" alla ricerca scientifica sul mondo animale.