Classificazione scientifica
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Regno: Plantae
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Clade: Angiosperme
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Clade: Eudicotiledoni
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Ordine: Santalales
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Famiglia: Santalaceae
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Genere: Osyris
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Specie: Osyris alba L.
Descrizione generale
Osyris alba è un arbusto sempreverde o semideciduo appartenente alla famiglia delle Santalaceae. Si tratta di una pianta emiparassita, ovvero in grado di fotosintetizzare autonomamente ma anche di parassitare le radici di altre piante per ottenere acqua e nutrienti minerali, caratteristica comune all’ordine Santalales.
È facilmente riconoscibile per il suo portamento irregolare, le foglie lanceolate verdi o glauche, i piccoli fiori giallo-verdastri e i frutti rossi simili a drupe. È una specie tipica della macchia mediterranea e dei pendii assolati, spesso su suoli calcarei.
Distribuzione geografica
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Presente in tutto il bacino del Mediterraneo: Italia (specie comune nel Centro-Sud e nelle isole), Spagna, Francia meridionale, Grecia, Turchia, Nord Africa (Marocco, Algeria, Tunisia), Medio Oriente.
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Si spinge fino a quote submontane (circa 1.200–1.400 m s.l.m.), soprattutto in ambienti aridi e ben esposti.
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In Italia, è presente in quasi tutte le regioni peninsulari e nelle isole maggiori, ma è più abbondante nelle aree costiere calde e siccitose.
Habitat
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Ambienti tipici: macchia mediterranea, garighe, pendii rocciosi, bordi di sentieri e zone aride.
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Predilige suoli calcarei, poveri, ben drenati e soleggiati.
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Tollerante alla siccità e alla salinità dei suoli costieri.
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Si comporta come specie pioniera, utile nel consolidamento del suolo e nella colonizzazione di ambienti degradati.
Morfologia
Portamento
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Arbusto cespuglioso, alto tra i 30 cm e 1,5 m, talvolta fino a 2 m.
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Fusti legnosi, ramificati, spesso intrecciati e a portamento disordinato.
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Giovani rami verdi e spesso angolosi.
Foglie
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Disposte alternate, semplici, lanceolate o lineari, lunghe 1–4 cm.
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Colore verde chiaro, talvolta glauco; consistenza rigida e margini interi.
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Cadono facilmente in condizioni di stress idrico (pianta semidecidua).
Fiori
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Piccoli (2–3 mm), unisexuali o ermafroditi, riuniti in fascetti all’ascella delle foglie.
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Colore giallo-verde, poco vistosi.
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Fioritura: da febbraio ad aprile (a seconda del clima e della latitudine).
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Impollinazione entomofila (insetti impollinatori, soprattutto piccoli ditteri e imenotteri).
Frutti
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Drupe ovoidali, di 6–8 mm, rosso vivo a maturità.
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Maturazione tra fine estate e autunno.
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Contengono un unico seme duro; disseminati da uccelli frugivori (ornitocoria).
Fisiologia e adattamenti
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Emiparassita: tramite austori radicali, si collega alle radici di altre piante (specialmente leguminose, cistiacee, graminacee), da cui assorbe acqua e sali minerali.
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Capace comunque di fotosintesi autonoma, grazie alla clorofilla presente in foglie e fusti.
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Tollerante al fuoco: risprigiona dopo incendi grazie alla ricrescita da ceppaia.
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Tolleranza elevata a condizioni xeriche, grazie alla morfologia fogliare ridotta e alla capacità di sfruttare ospiti per l’approvvigionamento idrico.
Riproduzione e ciclo vitale
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Riproduzione sessuata tramite disseminazione dei frutti (drupe), ingeriti e defecati dagli uccelli.
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Germinazione: lenta e irregolare; i semi spesso restano dormienti per settimane o mesi.
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Sviluppa rapidamente gli austori radicali per agganciarsi agli ospiti e assicurarsi un apporto continuo di nutrienti.
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Ciclo vitale pluriennale; l’individuo può vivere anche oltre 20 anni in ambienti favorevoli.
Ecologia
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Favorisce la biodiversità in ambienti aridi e degradati, creando microhabitat per insetti, rettili, uccelli.
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Grazie all’ornitocoria, contribuisce alla dispersione anche in aree disturbate o difficilmente accessibili.
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Parassitando specie arbustive dominanti, può regolare la competizione e diversificare la struttura vegetazionale.
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È ospite di numerosi insetti fitofagi, inclusi alcuni lepidotteri minatori e coleotteri xilofagi.
Ruolo ecologico
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Osyris alba ha un ruolo di "mediatore trofico": si nutre indirettamente della fotosintesi altrui, ma senza eliminarne completamente l'ospite.
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È una pianta importante per l’avifauna, offrendo frutti nutrienti in periodi di scarsità.
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Funziona anche da indicatore ambientale, suggerendo condizioni di suolo calcareo, aridità e disturbo antropico moderato.
Stato di conservazione
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Non minacciata a livello globale.
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In alcune zone subisce riduzioni a causa di:
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urbanizzazione e modifiche del paesaggio costiero;
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incendi ripetuti o troppo ravvicinati;
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pascolamento intensivo.
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Tuttavia, la sua plasticità ecologica e capacità rigenerativa la rendono una specie resiliente.
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Non inclusa nelle liste IUCN, CITES o Convenzioni protettive specifiche.
Curiosità
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Il nome Osyris è di origine greca (ὄσυρις), citato da Dioscoride, probabilmente in riferimento a piante aromatiche.
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Nell'antichità si riteneva avesse proprietà medicinali, anche se oggi non è usata nella fitoterapia ufficiale.
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In alcune regioni è chiamata "vischio mediterraneo" per il comportamento emiparassita e le bacche rosse.
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È difficile da coltivare a causa delle esigenze parassitiche: i tentativi orticoli richiedono la presenza di piante ospiti compatibili.
Autore: Roberto Vatore