Tassonomia e nomenclatura
Regno: Fungi
Divisione: Basidiomycota
Classe: Agaricomycetes
Ordine: Cantharellales
Famiglia: Hydnaceae
Genere: Hydnum
Specie: Hydnum repandum L. (1753)
Sinonimi principali:
-
Dentinum repandum (L.) Gray (1821)
-
Hydnum album Bull. (1780)
-
Hydnum pallidum Peck (1891)
-
Hydnum rufescens Pers. (1796) – considerato talvolta come varietà o specie a sé stante (più piccola, con colorazione aranciata)
Nomi comuni
Italiano: Steccherino dorato, Dente di cane, Riccio giallo
Inglese: Wood hedgehog, Terracotta hedgehog
Francese: Pied-de-mouton
Tedesco: Semmelstoppelpilz
Morfologia macroscopica
Cappello
Diametro tra 4 e 15 cm, a volte oltre. Forma irregolarmente convessa, lobata o ondulata. Margine sottile, spesso increspato. Cuticola asciutta, opaca, di colore variabile: da crema a giallo ocra o albicocca pallido. Tende a macchiarsi di arancio o brunastro con l’età o alla manipolazione.
"Lamelle" (aculei)
In realtà, sotto il cappello presenta aculei o spine molli, fitti, discendenti sul gambo, lunghi fino a 6 mm. Di colore biancastro, crema o giallo pallido. Si distaccano facilmente. Virano al brunastro con la manipolazione o l’età.
Gambo
Generalmente tozzo, lungo 3–6 cm e spesso 1–2.5 cm, eccentrico o centrale. Colore simile o più chiaro del cappello. Solido, pieno, spesso irregolare o compresso lateralmente.
Carne
Compatta, bianca, che tende leggermente a scurire o arrossare nelle fratture. Odore fungino tenue, gradevole. Sapore dolce o leggermente amarognolo negli esemplari adulti o secchi.
Morfologia microscopica
Spore lisce, bianche in massa, ellissoidali a subglobose, 6.5–9 × 5.5–7 µm, inamiloidi.
Basidi tetrasporici.
Trama del cappello monomitica, con ife sottili, larghe 3–10 µm.
Assenza di cistidi differenziati.
Habitat ed ecologia
Micorrizico. Cresce in boschi di latifoglie e conifere, spesso in associazione con faggi, querce, castagni e abeti. Predilige suoli silicei o acidi, ma si adatta anche a substrati calcarei. Frequente in gruppi o cerchi (“di streghe”), da fine estate a tardo autunno (agosto–dicembre).
Distribuito in tutta Europa, Asia temperata e America settentrionale. Comune anche in Appennini e Alpi.
Commestibilità e tossicità
Commestibile, di buona qualità, soprattutto da giovane. La carne compatta lo rende adatto alla cottura in padella o conservazione sott’olio. Alcuni soggetti sensibili possono accusare disturbi lievi (soprattutto da consumo eccessivo o se conservato male).
Sintomi da consumo eccessivo o alterato: disturbi gastrointestinali minori, raramente nausea o crampi.
Avvertenza: negli esemplari adulti o vecchi può diventare amarognolo. Consigliata la bollitura e cambio d’acqua per rimuovere eventuale sapore amaro.
Specie simili:
-
Hydnum rufescens: più piccolo, colorazione più aranciata, cappello spesso più sottile. Anch’esso commestibile.
-
Sarcodon imbricatus: non confondibile nei dettagli, ma vagamente simile per presenza di aculei; carne scura e amara, non commestibile.
-
Bankera fuligineoalba e altri dentati: rari e più coriacei, meno adatti all’uso alimentare.
Aspetti chimici e biochimici
Contiene composti antiossidanti, polisaccaridi bioattivi e steroli fungini. Alcuni studi suggeriscono proprietà antinfiammatorie e antimicrobiche. Non possiede tossine note.
Pigmenti carotenoidi responsabili della colorazione giallastra del carpoforo.
Valore ecologico e interazioni
Specie micorrizica utile per l’assorbimento di nutrienti da parte delle piante simbionti. Contribuisce alla decomposizione e stabilità del suolo forestale.
Consumata da molluschi terrestri, insetti micofagi e piccoli roditori. Non è attrattiva per molte specie di ditteri rispetto ad altri funghi più carnosi.
Curiosità e note storiche
Conosciuto fin dall’antichità, descritto da Linneo nel 1753. Molto apprezzato in cucina rustica, soprattutto in Francia e regioni alpine.
Il nome “repandum” deriva dal latino e significa “piegato all’indietro”, in riferimento ai margini ondulati del cappello.
È tra i pochi funghi a imenoforo aculeato considerati ottimi da mangiare. In Francia è molto ricercato come il “pied-de-mouton”.
Conservazione e status
Specie non minacciata. Comune nei boschi maturi e secondari.
In alcune aree soggetta a raccolta eccessiva, ma non in pericolo. Costituisce un buon indicatore ecologico di foreste stabili e poco disturbate.
Autore: Roberto Vatore