Hygrophoropsis auranti

Tassonomia e nomenclatura

  • Regno: Fungi

  • Divisione: Basidiomycota

  • Classe: Agaricomycetes

  • Ordine: Boletales

  • Famiglia: Hygrophoropsidaceae

  • Genere: Hygrophoropsis

  • Specie: Hygrophoropsis aurantiaca (Wulfen) Maire, 1921

Sinonimi principali:

  • Agaricus aurantiacus Wulfen (1781)

  • Cantharellus aurantiacus (Wulfen) Fr. (1821)

  • Clitocybe aurantiaca (Wulfen) Quél. (1886)

  • Paxillus aurantiacus (Wulfen) Maire (1933)


Nomi comuni

  • Italiano: Falso gallinaccio, Gallinaccio dell'abete

  • Inglese: False chanterelle

  • Francese: Fausse girolle

  • Tedesco: Falscher Pfifferling


Morfologia macroscopica

Cappello

Diametro: 3–10 cm, occasionalmente fino a 12 cm.
Forma: inizialmente convesso, poi appianato e infine depresso al centro, spesso con margine ondulato o lobato.
Cuticola: asciutta, finemente vellutata, opaca. Colore aranciato intenso, talvolta più chiaro al margine.

Lamelle

Numerose, molto fitte, biforcute e decorrenti sul gambo.
Colore giallo-aranciato. Possono scurirsi leggermente con l’età. Non arrossano alla manipolazione.

Gambo

Altezza: 3–8 cm; diametro: 0.5–1.5 cm.
Cilindrico, talvolta leggermente affusolato alla base.
Colore: simile al cappello o leggermente più pallido. Superficie liscia, fibrosa. Privo di anello.

Carne

Sottile, molle, di colore giallastro.
Odore fruttato o fungino, piuttosto tenue.
Sapore dolciastro o insignificante, talvolta leggermente amaro con l’età.


Morfologia microscopica

  • Spore: ellissoidali, lisce, inamiloidi, 5–8 × 3–4.5 µm.

  • Basidi: tetrasporici, clavati.

  • Cheilocistidi: presenti, cilindrici o fusiformi, spesso abbondanti.

  • Trama lamellare: di tipo subdecorrente, con ife sottili, ramificate, spesso con fibule.


Habitat ed ecologia

  • Tipo ecologico: Saprotrofo, non micorrizico.

  • Habitat: boschi di conifere e misti, soprattutto sotto abeti e pini; più raro in latifoglie.

  • Substrato: preferisce suoli acidi e ricchi di lettiera legnosa o aghi decomposti.

  • Periodo di fruttificazione: da fine estate a tardo autunno (agosto-novembre).

  • Distribuzione: diffuso in Europa, Nord America, Asia temperata. Abbondante in ambienti silvani freschi.


Commestibilità e tossicità

  • Commestibilità: controversa.
    Tradizionalmente considerato edule ma di scarso valore, attualmente sconsigliato il consumo.

  • Tossicità: sono stati segnalati casi di disturbi gastrointestinali, probabilmente dovuti a composti instabili o a confusione con specie tossiche.

Sintomi da ingestione (in alcuni casi documentati): nausea, vomito, diarrea, crampi addominali.

Avvertenza: la sua somiglianza con il Cantharellus cibarius (gallinaccio vero) può trarre in inganno i raccoglitori inesperti.


Specie simili

  • Cantharellus cibarius (gallinaccio): edule e molto pregiato; ha lamelle vere, spesse, biforcate ma meno fitte, carne compatta e odore fruttato intenso (albicocca).

  • Omphalotus illudens: velenoso, fosforescente al buio, cresce su legno morto; differente per struttura e habitat.

  • Chroogomphus rutilus: lamelle più scure e viscide, commestibile ma mediocre.


Aspetti chimici e biochimici

  • Non contiene tossine gravi note, ma alcuni metaboliti instabili possono causare irritazioni gastrointestinali.

  • Non reagisce alla fenolftaleina.

  • Il reagente solfato ferroso può provocare una leggera colorazione verdastra-brunastra della carne.

  • Alcune analisi hanno rivelato la presenza di pigmenti carotenoidi responsabili del colore aranciato.


Valore ecologico e interazioni

  • Ruolo ecologico: decompositore del sottobosco, favorisce il riciclo della materia organica in ambienti boschivi.

  • Interazioni faunistiche: consumato da alcuni insetti micofagi e da piccoli roditori.

  • Importanza: contribuisce alla salute del suolo tramite la degradazione di aghi e legno morto.


Curiosità e note storiche

  • Il nome “aurantiaca” deriva dal latino aurantium, che significa “arancio”, in riferimento al colore acceso del carpoforo.

  • In passato confuso e classificato tra i Cantharellus per via della morfologia lamellare.

  • È stato oggetto di studi comparativi tra saprotrofi e micorrizici.

  • Un tempo consumato regolarmente in alcune regioni europee, oggi è più studiato che raccolto.


Conservazione e status

  • Status: non minacciato, abbondante in molte regioni europee.

  • Non è soggetto a raccolta intensiva a causa della scarsa considerazione culinaria.

  • Può essere considerato indicatore di foreste con lettiera abbondante e buona attività decompositrice.

 

Autore: Roberto Vatore