Classificazione scientifica
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Regno: Plantae
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Divisione: Gnetophyta
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Classe: Gnetopsida
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Ordine: Ephedrales
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Famiglia: Ephedraceae
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Genere: Ephedra
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Specie: Ephedra fragilis Desf.
Descrizione
Ephedra fragilis, comunemente nota come efedra fragile, è una pianta appartenente al gruppo delle gimnosperme, più precisamente al raro ordine delle Ephedrales. Questa specie, adattata ad ambienti aridi e semi-aridi, è caratterizzata da fusti verdi, articolati e poco fogliosi. Diffusa principalmente nel bacino del Mediterraneo e nel Medio Oriente, l’Ephedra fragilis svolge un ruolo importante negli ecosistemi xerici grazie alla sua straordinaria capacità di adattamento alla siccità e ai suoli poveri.
Distribuzione e Habitat
Distribuzione geografica
Ephedra fragilis è presente in:
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Regione mediterranea occidentale: Spagna, Baleari, Marocco, Algeria, Tunisia
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Medio Oriente: Israele, Giordania, Siria
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Isole Canarie
È una specie tipica di ambienti caldi e secchi, spesso associata a zone costiere e desertiche.
Habitat preferito
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Altitudine: dal livello del mare fino a circa 1.500 m s.l.m.
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Preferisce ambienti aridi e semi-aridi.
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Cresce su suoli sabbiosi, ghiaiosi o calcarei, ben drenati.
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Tollera condizioni estreme di insolazione, venti salmastri e scarsità idrica.
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Si trova spesso in ambienti costieri, steppe pietrose e macchia degradata.
Caratteristiche morfologiche
Portamento
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Arbusto sempreverde, a portamento eretto o espanso.
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Altezza: generalmente tra 50 cm e 2 m.
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Fusti cilindrici, articolati e ramificati, di colore verde, responsabili della fotosintesi.
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Struttura fragile e facilmente spezzabile, da cui deriva il nome specifico “fragilis”.
Foglie
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Le foglie sono fortemente ridotte, ridotte a piccole squame opposte, brunastre, localizzate alle articolazioni dei rami.
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Funzionalmente sostituite dai fusti fotosintetici.
Fiori e coni
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Pianta dioica: individui maschili e femminili separati.
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Fiori piccoli, poco appariscenti, inseriti in brevi strutture a cono (strobili).
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I fiori maschili producono polline abbondante e leggero, disperso dal vento (anemofilia).
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I fiori femminili sviluppano piccoli semi avvolti da brattee carnose di colore rossastro o giallastro.
Radici
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Apparato radicale profondo e ramificato, adattato alla ricerca di acqua nei suoli aridi.
Ecologia e adattamenti
Ephedra fragilis è un esempio di adattamento estremo alla siccità:
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Riduzione delle foglie per minimizzare la traspirazione.
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Fusti fotosintetici capaci di limitare la perdita d’acqua.
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Radici profonde in grado di attingere a riserve idriche sotterranee.
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Tolleranza alla salinità nei suoli costieri.
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Ciclo vegetativo rapido in risposta alle brevi fasi umide.
Ruolo ecologico
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Specie pioniera in ambienti desertici e costieri, colonizza suoli poveri e degradati.
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Contribuisce al consolidamento dei terreni sabbiosi grazie al suo robusto apparato radicale.
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Offre rifugio e microhabitat per insetti, piccoli rettili e talvolta per uccelli.
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Le brattee carnose che circondano i semi sono consumate da animali, contribuendo alla dispersione zooocora.
Usi e importanza economica
Medicina tradizionale
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Le specie del genere Ephedra sono storicamente utilizzate in fitoterapia.
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I fusti contengono alcaloidi efedrina e pseudoefedrina, potenti stimolanti del sistema nervoso centrale.
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Ephedra fragilis, però, contiene concentrazioni di principi attivi molto inferiori rispetto a Ephedra sinica.
Nota: in molte nazioni l'uso di estratti di efedra è regolamentato o vietato a causa dei potenziali effetti collaterali cardiovascolari.
Altri usi
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Utilizzata in passato come rimedio contro l'asma, la congestione nasale e la fatica.
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Impiegata localmente come foraggio d'emergenza in zone desertiche.
Minacce e conservazione
Minacce potenziali
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Degrado degli habitat costieri e desertici.
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Urbanizzazione e sviluppo turistico nelle aree mediterranee.
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Cambiamenti climatici che alterano il regime delle precipitazioni.
Tutela
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In molte aree, Ephedra fragilis è protetta come parte degli ecosistemi naturali xerici.
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Presente in vari parchi naturali e riserve biologiche del Mediterraneo e delle Canarie.
Curiosità
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Ephedra fragilis appartiene a un antico gruppo di gimnosperme, sopravvissuto quasi invariato per oltre 100 milioni di anni.
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Si ritiene che il genere Ephedra sia uno dei pochi gruppi viventi a rappresentare un’evoluzione parallela delle gimnosperme verso condizioni aride.
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Nonostante l’aspetto erbaceo, l’Ephedra fragilis è più strettamente imparentata con i pini e gli abeti che con le piante angiosperme.
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Alcuni studi genetici su Ephedra sono fondamentali per comprendere l'evoluzione della fotosintesi CAM (Crassulacean Acid Metabolism) nelle piante deserticole.
Autore: Roberto Vatore