Classificazione scientifica
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Regno: Animalia
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Phylum: Arthropoda
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Classe: Insecta
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Ordine: Hemiptera
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Famiglia: Dactylopiidae
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Genere: Dactylopius
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Specie: Dactylopius coccus
Conosciuto comunemente come cocciniglia del carminio, è un piccolo insetto parassita appartenente alla famiglia Dactylopiidae, noto sin dai tempi precolombiani per la produzione della preziosa cocciniglia carminio, una sostanza colorante naturale ricavata dal corpo delle femmine essiccate. Vive in simbiosi stretta con alcune specie di cactus del genere Opuntia, dalle cui foglie (cladodi) trae nutrimento. La sua importanza storica, economica, culturale e scientifica è straordinaria, essendo stata una delle principali fonti di pigmenti rossi naturali fino all’epoca industriale.
Distribuzione e Habitat
Distribuzione geografica originaria
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Dactylopius coccus è originario del Messico e di alcune aree dell’America Centrale, dove veniva già allevato dagli Aztechi e dai Maya.
Distribuzione attuale (introdotta)
Oggi è presente, sia allo stato naturale che in coltivazione, in:
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Sud America (Perù, Bolivia, Colombia)
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Canarie
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Spagna meridionale
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Etiopia
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India
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Australia
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Marocco
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Tunisia
Habitat preferito
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Vive esclusivamente su alcune specie di cactus, in particolare Opuntia ficus-indica, in ambienti:
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Aridi o semi-aridi
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Caldi e ben soleggiati
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Con scarsa umidità atmosferica
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Preferisce climi tropicali e subtropicali, con inverni miti.
Caratteristiche Morfologiche
Aspetto generale
Femmine
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Lunghezza: 3–6 mm
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Corpo molle, ovale, privo di ali
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Colore bianco-grigiastro, ricoperto di secrezione cerosa e filamenti cotonosi
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Internamente, il corpo è rosso carminio per la presenza di acido carminico (6–24% del peso secco)
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Bocca pungente-succhiante
Maschi
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Molto più piccoli, alati, effimeri
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Corpo allungato, dotato di due ali e un paio di stiletti caudali
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Apparato boccale non funzionale: non si alimentano
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Vita molto breve (1–3 giorni), dedicata esclusivamente alla riproduzione
Uova e neanidi
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Le uova sono deposte all’interno di masse cerose
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Le neanidi (prime età giovanili) sono mobili e si disperdono sul cladodio ospite
Differenze con altre specie del genere Dactylopius
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Altre specie (es. D. opuntiae) sono utilizzate per il controllo biologico delle opunzie invasive ma non producono carminio in quantità significative.
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D. coccus si distingue per il contenuto molto elevato di acido carminico e per la sua selezione storica nell’ambito della produzione tintoria.
Comportamento e Abitudini
Ciclo biologico
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Specie ovovivipara: le femmine partoriscono neanidi già formate.
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Le giovani cocciniglie si spostano attivamente sul cladodio alla ricerca di un punto per insediarsi.
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Dopo aver inserito lo stiletto boccale nella pianta, le femmine rimangono immobili per tutta la vita.
Riproduzione
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Il ciclo riproduttivo varia da 60 a 90 giorni, influenzato da temperatura e umidità.
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Le femmine possono produrre fino a 400 uova.
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La riproduzione può avvenire anche per partenogenesi in condizioni sperimentali.
Alimentazione
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Si nutre esclusivamente della linfa delle Opuntia (soprattutto O. ficus-indica), penetrando nei tessuti fotosintetici e nel floema.
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L’attività trofica può indebolire la pianta ospite in caso di infestazioni massive.
Produzione del Carminio
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Il pigmento rosso, acido carminico, è sintetizzato dalla femmina come sostanza di difesa contro i predatori (es. formiche e coleotteri).
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Dopo l’allevamento, le femmine vengono raccolte, essiccate e macinate.
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Il carminio viene estratto in acqua calda e purificato.
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Il pigmento è utilizzato per:
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Cosmetici (rossetti, ombretti)
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Farmaci
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Alimenti (colorante E120: yogurt, succhi, caramelle)
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Tessuti (tinture naturali)
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Iconografia e miniature storiche
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Ruolo Ecologico
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È un fitofago altamente specializzato e non si adatta facilmente ad altre piante.
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Può essere controllato naturalmente da:
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Antocoridi (predatori)
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Coccinellidi (es. Hyperaspis)
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Funghi entomopatogeni
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In aree dove è stato introdotto accidentalmente può alterare l’equilibrio ecologico delle Opuntia native.
Minacce e Conservazione
Minacce principali
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Riduzione delle pratiche tradizionali di allevamento
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Concorrenza con i coloranti sintetici (più economici)
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Cambiamenti climatici che alterano il ciclo riproduttivo
Stato di conservazione
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Non è considerata una specie minacciata.
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Alcuni programmi di sviluppo rurale stanno rilanciando la sua produzione come alternativa sostenibile ai coloranti sintetici.
Curiosità
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Era così preziosa nel periodo coloniale spagnolo che veniva commerciata come l’oro, seconda solo all’argento.
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I codici aztechi e maya documentano il suo uso come colorante e medicina.
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Il termine “carmine” deriva dall’arabo qirmiz, che indica l’insetto.
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Il pigmento è fotostabile e molto resistente: veniva usato nei manoscritti miniati medievali.
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Dactylopius coccus è un esempio di insetto economicamente utile, che lega entomologia, agronomia, arte e storia.
Autore: Roberto Vatore