Classificazione scientifica
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Regno: Animalia
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Phylum: Arthropoda
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Classe: Insecta
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Ordine: Coleoptera
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Famiglia: Ptinidae (precedentemente Anobiidae)
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Genere: Anobium
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Specie: Anobium punctatum (De Geer, 1774)
Descrizione generale
Anobium punctatum, comunemente noto come tarlo dei mobili, è un piccolo coleottero xilofago ampiamente diffuso e noto per i danni che provoca al legno secco, in particolare in strutture, mobili antichi, oggetti lignei e biblioteche. Si tratta di una specie economicamente rilevante per l’entomologia applicata alla conservazione dei beni culturali e all’industria del legno.
Distribuzione e Habitat
Distribuzione geografica
Anobium punctatum è originario dell’Europa, ma attualmente è ampiamente diffuso in:
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Europa centrale e meridionale
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Regno Unito e Irlanda
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Nord Africa
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Asia occidentale
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America settentrionale e Oceania (come specie introdotta)
Habitat preferito
Predilige ambienti:
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Interni, con legno secco (non trattato, stagionato, non resinoso)
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Mobili antichi, biblioteche, travi, soffitti, pavimenti in legno
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Umidità relativa moderata (65–75%)
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Temperatura ottimale tra 20–30 °C
Si adatta bene a edifici poco ventilati e ad ambienti museali o di conservazione poco controllati dal punto di vista igrotermico.
Caratteristiche Morfologiche
Aspetto generale
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Dimensioni: 2,5–5 mm
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Colore: bruno scuro o bruno-rossastro
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Corpo: allungato, cilindrico, convesso sul dorso
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Pronoto: sviluppato a forma di cappuccio, copre completamente la testa vista dall’alto
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Elítre: punteggiate da piccole fossette, striate longitudinalmente
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Antenne: 11 articoli, con clava terminale a 3 segmenti
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Zampe: corte, adattate alla vita tra i tunnel nel legno
Larva
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Biancastra, curva a “C”, corpo molle con capo brunastro
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6 zampe toraciche ben visibili
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Apparato boccale masticatore
Comportamento e Abitudini
Attività
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Insetto a sviluppo lento, attivo prevalentemente nella stagione calda
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La fase larvale è la più lunga e distruttiva
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Gli adulti sono poco longevi, volano poco e restano nei pressi dell’area di emergenza
Difesa
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Nessuna difesa attiva; si affida al criptismo
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La galleria protettiva nel legno offre un rifugio efficace
Alimentazione
Si nutre di legno secco e cellulosa, preferendo:
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Legni teneri: abete, pioppo, tiglio
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Mobili antichi, travi, tavolati
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Non attacca legno trattato con sostanze chimiche moderne o vernici impermeabili
L’azione trofica è causata dalla larva, che scava gallerie interne nel legno, lasciando la superficie esterna apparentemente intatta.
Ciclo Vitale
Riproduzione
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La femmina depone fino a 30–50 uova in crepe del legno o vecchi fori di uscita
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Le uova schiudono in 2–5 settimane
Fasi
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Uovo → Larva (stadi multipli, fino a 3 anni) → Pupa → Adulto
Durata
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Ciclo completo: 1–3 anni, a seconda delle condizioni ambientali
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Il periodo di sfarfallamento avviene tra maggio e agosto
Ciclo tipo
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Oligovoltino (una generazione ogni 1–3 anni)
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Lo sfarfallamento è accompagnato dalla comparsa dei tipici fori di uscita (1–2 mm) e da piccoli cumuli di rosume (polvere legnosa)
Ruolo Ecologico
Interazioni
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Non ha piante ospiti, ma si associa a:
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Altri xilofagi come Lyctus brunneus, Hylotrupes bajulus
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Predatori naturali: ragni, piccoli coleotteri predatori
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Parassitoidi: es. Sclerodermus domesticus, che attacca le larve
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Contributo ecosistemico
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In natura contribuisce al riciclo del legno morto
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Negli ambienti antropici è considerato un parassita dannoso
Danni e Impatto
Tipologia di danno
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Strutturale: indebolimento di travi e arredi
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Estetico: fori di uscita e perdita di valore di mobili antichi
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Museale: attacco a reperti lignei, cornici, strumenti, libri antichi
Indicatori di presenza
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Piccoli fori circolari sul legno
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Rosume (polvere fine) alla base degli oggetti infestati
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Suoni leggeri notturni (rosicchiamento, rari)
Stato conservazione
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Non valutata dalla IUCN
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Specie cosmopolita sinantropa, non a rischio
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Considerata un organismo nocivo da monitorare nei contesti di tutela del patrimonio storico-artistico
Curiosità
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Il nome “punctatum” fa riferimento alle fossette sulle elitre.
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È uno degli insetti più comunemente coinvolti nel degrado dei beni culturali lignei.
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La presenza del rosume viene talvolta confusa con quella di tarme, ma è un indicatore chiave dell’attività larvale del tarlo.
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L'adulto non si nutre: vive solo per riprodursi.
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In molti paesi è oggetto di campagne specifiche per il restauro conservativo.
Autore: Roberto Vatore