Classificazione scientifica
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Regno: Animalia
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Phylum: Mollusca
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Classe: Gastropoda
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Ordine: Littorinimorpha
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Famiglia: Aporrhaidae
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Genere: Aporrhais
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Specie: Aporrhais pespelecani (Linnaeus, 1758)
Descrizione generale
Aporrhais pespelecani, comunemente nota come “zampa di pellicano” per via della caratteristica forma del suo guscio, è un gasteropode marino appartenente alla famiglia Aporrhaidae. Si distingue per il suo guscio ornamentale dotato di espansioni laterali che ricordano delle dita o zampe, peculiarità che ne facilita l’identificazione anche a livello visivo non specializzato. È una specie bentonica di acque temperate, tipica dei fondali sabbiosi e fangosi.
Distribuzione geografica
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Presente principalmente nell’Atlantico nord-orientale, dal Mare del Nord fino alle coste del Marocco.
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Comune nel Mar Mediterraneo, in particolare lungo le coste dell’Italia, della Spagna, della Grecia e del Nord Africa.
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Frequente anche nel Canale della Manica e nel mare d’Irlanda.
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Alcune popolazioni si estendono anche lungo le coste dell’Europa occidentale, dal Portogallo alla Norvegia meridionale.
Habitat
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Vive su fondi sabbiosi e fangosi, spesso misti a detrito organico.
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Si ritrova da profondità molto basse (pochi metri) fino a circa 200 metri, con una preferenza tra i 10 e i 100 metri.
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Predilige fondali ben ossigenati, poco disturbati, ma può adattarsi anche a substrati instabili o soggetti a correnti moderate.
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Tendenzialmente bentonico, trascorre il tempo in prossimità o parzialmente sepolto nel substrato.
Morfologia
Guscio
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Dimensioni: normalmente tra i 30 e i 50 mm, ma può raggiungere fino a 60 mm.
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Forma: fusiforme e allungata con una caratteristica espansione alare del labbro esterno, che si suddivide in proiezioni simili a dita (di solito 3–5).
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Superficie: decorata con costolature spiraliformi e a volte strie radiali.
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Colore: solitamente giallastro o bruno chiaro, talvolta con tonalità aranciate o rosate.
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Apertura: allungata, con un labbro esterno espanso e frangiato, tipico del genere Aporrhais.
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Columella: liscia, leggermente riflessa.
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Canale sifonale: breve ma marcato, rivolto anteriormente.
Corpo molle
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Generalmente retratto all'interno del guscio e poco visibile.
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Presenta un piede muscoloso di dimensioni ridotte rispetto al guscio.
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I tentacoli sono sottili, disposti lateralmente, con occhi situati alla base.
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Possiede un velo cefalico ridotto, tipico dei Littorinimorpha.
Alimentazione
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Si comporta come detritivoro e micro-carnivoro.
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Si nutre raschiando detriti organici, diatomee, protozoi e piccoli organismi bentonici.
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Utilizza una radula ben sviluppata per raschiare il substrato e ingerire materiale nutritivo.
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Può occasionalmente ingerire anche materiale sedimentario contenente microrganismi.
Riproduzione e sviluppo
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È una specie gonocorica (con sessi separati).
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La fecondazione è interna e si verifica attraverso copulazione.
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Le uova vengono deposte in masse gelatinose o capsule fissate al substrato.
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Lo sviluppo avviene generalmente con fase larvale planctonica (veliger), seguita da metamorfosi in forma bentonica.
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Il ciclo vitale è influenzato da temperatura e disponibilità di substrato adeguato.
Etologia
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Comportamento prevalentemente notturno o crepuscolare.
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Durante il giorno tende a rimanere parzialmente sepolto nel sedimento.
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Si muove lentamente grazie alla contrazione del piede, lasciando evidenti piste sul fondo.
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Sensibile a stimoli chimici e tattili, reagisce al disturbo ritraendosi rapidamente.
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Tende a restare in zone delimitate e non percorre grandi distanze.
Ruolo ecologico
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Svolge un ruolo chiave come riciclatore di materia organica nei fondi marini.
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Preda potenziale per numerosi pesci demersali, crostecei predatori e stelle marine.
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Aiuta a mantenere l’equilibrio trofico bentonico.
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Il suo comportamento e presenza possono essere indicatori della qualità ambientale dei fondali.
Stato di conservazione
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Non classificata come specie a rischio dalla IUCN.
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Non inclusa in appendici CITES né in altri elenchi di protezione specifici.
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Tuttavia, vulnerabile localmente a:
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Dragaggi e pesca a strascico, che possono distruggere il substrato.
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Inquinamento costiero, in particolare da metalli pesanti e idrocarburi.
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Modifiche antropiche dei litorali e perdita di habitat bentonico.
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Curiosità
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Il nome pespelecani (dal latino pes pelicani, “zampa di pellicano”) fa riferimento alle espansioni digitiformi del guscio.
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È uno dei pochi gasteropodi marini facilmente riconoscibili anche dai non specialisti per la forma particolare del guscio.
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Il guscio è talvolta raccolto dai collezionisti, ed è apprezzato anche come ornamento o oggetto decorativo naturale.
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Il genere Aporrhais è rappresentato nei depositi fossili già dal Mesozoico, rendendolo un taxon relitto di grande interesse paleontologico.
Autore: Roberto Vatore