Accadde nella riserva di Samburu, in Kenia, dove una leonessa di nome Kamuniak, sterile dalla nascita, decise di adottare un cucciolo di orice (Oryx gazella). Il grazioso cucciolo fu sottratto dalla madre dalla stessa Kamuniak che mise in fuga l’antilope lasciando il piccolo in balia del felino. La leonessa, non potendo concepire alcun piccolo, decise allora di adottare l’indifeso orice, proteggendolo dagli attacchi di altri predatori.
La singolare adozione però durò solo due settimane, sino alla tragica fine del piccolo a causa dell’attacco di un leone del branco, che aspettava con pazienza un cedimento dell’amorevole felino che, assetato, si allontanò di qualche metro per abbeverarsi ad un fiume. I rangers della riserva testimoniano di aver sentito lo spaventoso ruggito di rabbia e di dolore della leonessa alla scoperta del corpo straziato del suo cucciolo. Il leone infatti, non aveva attaccato per fame, ma solo per eliminare il piccolo intruso e ne aveva divorato il corpo solo per metà. Kamuniak girò attorno al leone per una decina di volte con aria minacciosa ma, invece di attaccarlo, fuggì improvvisamente facendo perdere le sue tracce per molto tempo.
La storia appena raccontata è utile a capire l’eccezionalità di questo caso che stravolge, seppur in maniera singolare, la dinamica dei processi naturali relativa al rapporto preda/predatore: la gazzella, infatti, è per antonomasia la preda preferita dal leone (Panthera leo).